Unimore, nel corso di questo sessennio rettorale, pone al cuore della sua strategia di sviluppo l’eco-sostenibilità e la riqualificazione degli edifici, anche sul piano energetico.
L’obiettivo primario per l’Ateneo è, dunque, quello di promuovere azioni che, di concerto con tutte le istituzioni, gli Enti locali, le Fondazioni, le Associazioni di categoria, soggetti privati, consolidino la qualificazione di Modena e Reggio Emilia come città universitarie, attrattive e ospitali nei confronti di studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici, anche internazionali.
Elementi fondamentali in quest’ottica sono la disponibilità di servizi, di alloggi e di strutture didattiche e di ricerca adeguate ai bisogni e alle aspettative della popolazione studentesca, del personale docente, ricercatore e tecnico-amministrativo.
L’obiettivo nel corso del sessennio 2020-2025, ambizioso ma certamente raggiungibile se attuato in stretta e costante sinergia con il territorio, è mettere a disposizione di studenti e docenti e, con specifico riferimento ad alcuni edifici, anche della cittadinanza tutta, una nuova struttura per anno a partire dal 2021, con parallela cessazione del contratto di locazione di edifici ormai obsoleti e energeticamente inefficienti situati a Modena e a Reggio Emilia.
Nel polo scientifico, è in fase di avvio la costruzione di un nuovo Padiglione didattico situato nel Campus di Ingegneria e dedicato ai Corsi di Laurea di Ingegneria e Medicina, che consentirà di mettere a disposizione 1.100 nuovi posti (due aule da 30 posti, una da 200 e due da 150).
Il costo totale dell’opera ammonta ad otto milioni di euro: 2.700.000 euro cofinanziati da Unimore, 4.700.000 euro dal MUR e 800.000 euro da Confindustria Emilia-Romagna.
I lavori incominceranno il prossimo 23 agosto.
Per quanto riguarda i poli situati in edifici storici nel centro cittadino, il Foro Boario è attualmente oggetto di opere di miglioramento antisismico e di cablaggio, e previo accordo con il Comune è in progetto la realizzazione al piano terra di 429 nuovi posti aula per i CdS del Dipartimento di Economia Marco Biagi (un’aula da 235 posti, una da 124 e due laboratori informatici da 35 posti).
Il costo totale dell’opera ammonta ad euro 3.956.000 (di cui per lavori € 2.089.265,00 e per arredi € 802.949,18). L’obiettivo è quello di attivare il cantiere entro il 2023.
Per quanto riguarda il territorio di Reggio-Emilia, la ristrutturazione dell’ex-Seminario Vescovile, resa possibile dalla generoso e fattivo impegno del Vescovo e del Comitato Reggio Città Universitaria, ha permesso la cessione a Unimore del diritto di usufrutto (al costo annuo di euro 270.000) di ampie parti dell’edificio comprendenti aule, uffici e laboratori: ciò consentirà di stabilire una nuova sede (un vero e proprio terzo polo) dell’Ateneo, in prossimità del centro storico e dell’Arcispedale S. Maria Nuova, in cui troveranno spazio – con oltre 1500 nuovi posti aula – le attività del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane.
“La possibilità di fruire di nuovi e adeguati spazi per aule e laboratori didattici – ha spiegato il Rettore Unimore, Prof. Carlo Adolfo Porro nell’occasione affiancato dall’Ing. Stefano Savoia, Dirigente responsabile della Direzione Tecnica Unimore, dal Prof. Massimo Borghi, Direttore del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, dal Prof. Tommaso Fabbri, Direttore del Dipartimento di Economia “Marco Biagi” e dalla Prof.ssa Annamaria Contini, Vice-Direttrice del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane- può senz’altro contribuire a migliorare il percorso formativo degli studenti e delle studentesse. Maggiori spazi per laboratori di ricerca, inoltre, permettono di potenziare i Corsi di Dottorato e la didattica collegata alla ricerca nei Corsi di Laurea magistrale, contribuendo a consolidare, sotto questo profilo, il ruolo di primo piano di Unimore in ambito nazionale e, anche, internazionale”.
“Il potenziamento infrastrutturale di una sede universitaria – ha precisato il Rettore Porro – e il miglioramento del percorso formativo degli studenti e delle studentesse hanno un impatto assai rilevante anche sul contesto esterno all’Università e sulle stesse città in cui l’Ateneo ha le sue sedi: l’incremento dell’attrattività di una sede universitaria ha infatti ampie ricadute sul contesto sociale, culturale ed economico di un territorio. Unimore e il nostro territorio, come dimostrano gli interventi presentati in questa occasione, lavorano con determinazione nella direzione di uno sviluppo di qualità ed ecologicamcente sostenibile, così come le istituzioni europee indicano con molta forza in questa fase storica.”