Nell’ultima settimana si è osservato un calo del numero di nuovi casi e della percentuale di positività e un aumento del numero delle persone esaminate. Ancora in diminuzione il numero di ricoveri giornalieri, mentre aumenta la percentuale di cittadini non suscettibili al virus. Sono 24 i pazienti Covid positivi ricoverati, a lunedì 28 giugno, negli ospedali modenesi.
ANDAMENTO GENERALE
Casi
Il totale di positivi segnalati a livello regionale, al 28 giugno, per la provincia di Modena è di 65.743 (erano 65.674 lo scorso 21 giugno).
Al 28 giugno, in provincia di Modena sono accertati 333 (erano 372 il 21 giugno, -10,5%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19. Di questi, 309 sono in isolamento domiciliare o presso altre strutture, 24 ricoverati.
Ricoveri totali
A ieri, 28 giugno, erano 24 (erano 28 il 21 giugno, -14%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. In AOU da report regionale risultavano ricoverati 20 pazienti covid positivi e 4 negli ospedali Ausl.
Persone in isolamento domiciliare
In questo periodo si osserva una certa costanza, sia nel numero di nuovi isolamenti sia nel numero complessivo di persone in quarantena. Al 28 giugno sono in isolamento 662 (erano 693 il 14 giugno) persone. In particolare:
– 309 (erano 344) persone covid positive. Dei positivi in isolamento domiciliare 1 è accolto presso l’hotel Tiby.
– 353 (erano 349) contatti stretti di casi accertati in isolamento.
Dal 21 dicembre all’Hotel Concordia di S. Possidonio non ci sono più ospiti Covid+, mentre all’hotel Tiby è stato ridotto a due piani lo spazio riservato alle persone in isolamento, per consentire una progressiva normalizzazione dell’attività della struttura.
Sul fronte delle USCA, nell’ultimo periodo di rilevazione (14 – 20 giugno 2021) le 9 Unità speciali di continuità assistenziale (di cui una pediatrica) attive in provincia hanno assistito 40 pazienti per un totale di 122 medici coinvolti.
Stima della popolazione non suscettibile di infezione
Sono considerate “non suscettibili” tutte le persone che hanno già avuto l’infezione (documentata da un tampone molecolare o da un esame sierologico), consapevoli che anche la scienza non ha ancora espresso chiaramente per quanto tempo rimane protetta una persona che ha già avuto covid (nell’arco dell’intera pandemia) e quelle che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Anche in questo caso nella consapevolezza che una sola dose offra una protezione solo parziale, e che comunque, anche dopo il completamento del ciclo vaccinale, occorre un lasso di tempo tra l’inoculazione e l’inizio di questa protezione.
Si tratta dunque di una stima di popolazione non suscettibile, utile a misurare l’avanzamento della campagna vaccinale integrandolo con i dati a disposizione sulla popolazione della provincia che è già stata colpita da covid. Allo stesso tempo tale stima è una valida conferma della necessità che si rispettino ancora puntualmente tutte le misure di prevenzione e protezione.
Al 24 giugno (ultimo dato disponibile), la percentuale di popolazione ancora suscettibile all’infezione varia tra il 43,8% e il 34,3%. Tra i non suscettibili, pari al 56,2%, la maggior parte è costituita principalmente da persone che hanno avuto unicamente almeno una dose di vaccino (46,6%) e da persone che hanno avuto solo una diagnosi di infezione tramite tampone PCR (5,4%). La quota di suscettibili aumenta al 65,9% se si considerano protette da vaccino solo le persone che hanno ricevuto entrambi le dosi di vaccino, che come noto fornisce una maggior protezione dall’infezione.
Considerando le fasce di età si rileva una forte disomogeneità, legata alla diversa copertura vaccinale. La percentuale di suscettibili decresce infatti notevolmente all’aumentare della fascia di età. Ad esempio, considerando come non suscettibili le persone con tampone PCR positivo o sierologia positiva o vaccinati, la stima di persone ancora suscettibili di infezione negli over 85 è del 8,5% (due dosi di vaccino, mentre è del 7,3% se si considerano anche coloro che hanno ricevuto una sola dose).
Questi dati confermano comunque la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza.