Il cibo e il vino di qualità dell’Emilia-Romagna come occasione di socialità e di scoperta del territorio. È un legame sempre più stretto quello tra agricoltura e turismo che quest’anno toccherà di nuovo, dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria, diversi luoghi lungo la via Emilia.
Con un bacino medio, in epoca pre-Covid, di poco meno di 60 milioni di presenze turistiche di cui oltre 43 nella sola Riviera Romagnola (fonte Osservatorio turistico regionale), la nostra regione rappresenta infatti una vetrina di valorizzazione dell’enogastronomia dal grande potenziale. In particolare, nel corso della stagione estiva alcuni eventi di stampo enogastronomico hanno saputo consolidare, nelle varie edizioni, la loro presenza diventando appuntamenti fissi attesi da una vasta fetta di turisti ‘foodie’ e non solo.
Dalla Motor Valley Fest alla Notte Rosa, da Tramonto di Vino ad Al Meni e al Meeting di Rimini per proseguire con le fiere di Cibus Parma, Macfrut Rimini e Sana Bologna, sono davvero tante le occasioni di intreccio offerte dal territorio tra cibo, cultura, storia e tradizione.
Tanto che, come indicato dall’ultima edizione del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano (https://www.robertagaribaldi.it/rapporto-sul-turismo-enogastronomico-italiano/), l’Emilia-Romagna si colloca come una tra le prime mete scelte dai turisti nazionali, appunto, per la capacità di legare vacanza ed enogastronomia di qualità grazie anche ai 25 ristoranti stellati (un 3 stelle, due 2 stelle e venti 1 stella), i 35 ristoranti Bib Gourmand (miglior rapporto qualità-prezzo), gli oltre 1200 agriturismi e i 26 musei del cibo diffusi sul territorio. Senza dimenticare le due eccellenze di Parma, Città creativa enogastronomia Unesco e di Casa Artusi a Forlimpopoli (Fc) il centro che accoglie l’eredità di Pellegrino Artusi e con cui, appena due mesi fa, la Regione ha siglato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di promuovere la qualità dei prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli in Italia e all’estero.
Forte dei suoi 44 prodotti a marchio DOP e IGP in ambito agroalimentare e 30 a denominazione d’origine in quello vitivinicolo, un patrimonio che da solo vale oltre 3,5 miliardi di euro l’anno e dei 398 prodotti agroalimentari tradizionali, il meglio dell’enogastronomia emiliano-romagnola, sarà quindi il trait d’union di otto importanti manifestazioni che si svolgeranno nel corso dell’estate, grazie alla collaborazione tra assessorato regionale all’Agricoltura e Apt servizi, con l’obiettivo di mettere sempre più sistema e aumentare l’attrattività dell’Emilia-Romagna.
Il cartellone degli appuntamenti col gusto è stato presentato oggi in viale Aldo Moro in una video conferenza stampa dagli assessori regionali, Andrea Corsini (Turismo) e Alessio Mammi (Agricoltura).
“Il turismo enogastronomico può diventare sempre più un elemento trainante per la nostra regione- affermano Corsini-Mammi- e, in particolare, quest’estate grazie anche alla campagna vaccinale che sta procedendo spedita, un’occasione di rilancio per due settori, turismo e agricoltura, che sono stati messi in grande difficoltà dall’emergenza pandemica e dai lockdown. Il ritorno delle manifestazioni in presenza, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza, rappresenta un primo passo per recuperare le nostre eccellenze che unite a una macchina dell’accoglienza rodata e conosciuta, costituiscono uno degli asset più apprezzati in Italia e all’estero”.
“La capacità di legare il cibo al territorio, alla cultura e alla tradizione- chiudono gli assessori- diventa perciò un tratto distintivo del ‘Made in ER’ che vogliamo continuare sostenere convinti che, nel prossimo futuro, potrà accrescere sempre più l’attrattività della nostra regione con ricadute positive per l’economia e l’occupazione”.