“Modena ha iniziato un’estate di comunità: dagli spettacoli in piazza XX settembre all’apertura della Fiera campionaria, la prima in Italia in presenza; dagli incontri al chiostro di San Pietro alle mostre della Fondazione Modena Arti Visive. Stanno tornando i turisti stranieri e la città è e sarà ‘aperta per ferie’. Rispettiamo le regole e godiamoci le opportunità che offre. In altre parole, andiamo avanti, insieme”.
È l’invito del sindaco Gian Carlo Muzzarelli espresso giovedì 17 giugno in occasione della consueta informazione al Consiglio comunale sull’andamento dell’emergenza sanitaria, della campagna vaccinale e dei segnali di ripartenza.
Muzzarelli ha esordito “con un grande in bocca al lupo agli studenti che hanno iniziato l’esame di maturità in presenza e che affrontano un’importante prova in condizioni non semplici, con alle spalle due anni di didattica a distanza e restrizioni sociali. Maturità, compimento della maggiore età e termine del percorso di studi secondari – ha affermato – continuano ad essere elementi fondamentali per le donne e gli uomini di domani: una generazione a cui è stato tolto tanto in questi due anni e a cui dovremo rivolgere la massima attenzione nella lunga fase di ripartenza e nuova normalità. Che questi esami siano un nuovo punto di partenza per il futuro. Non ho alcun dubbio che le studentesse e gli studenti modenesi ce la faranno e saranno protagonisti appieno del proprio futuro, dopo il Covid”, ha affermato sottolineando infine la necessità che la scuola riparta a settembre in sicurezza, grazie alle risorse stanziate dal Governo con il Sostegni bis per affitto locali e trasporto scolastico e grazie al piano vaccinazioni.
Muzzarelli ha quindi espresso soddisfazione anche per il “calendario delle riaperture che ha funzionato: “nelle ultime sei settimane non si sono mai verificati stop o cambi di rotta e il ministro Speranza ha annunciato che a breve il 99 per cento del Paese sarà zona bianca. Ora bisogna andare avanti continuare a lavorare e terminare il prima possibile la campagna vaccinale verso l’immunità di gregge”, ha esortato il sindaco “con fiducia ma anche con tante responsabilità”. Ribadendo che “non bisogna accontentarsi dell’estate in zona bianca”, ha continuato: “L’Italia deve già iniziare a lavorare alla pianificazione del post immunità di gregge, con decisioni in materia di sanità pubblica. Al di là di ciò che deciderà il Governo rispetto alla durata dello Stato di Emergenza, il problema che io vedo è la costruzione della prospettiva di ripartenza e nuova normalità. Da lì tutto discende e la politica deve alzare la testa nell’interesse pubblico”.
Ha quindi proseguito con un focus sui dati, quelli nazionali “in continuo miglioramento, nonostante i decessi siano purtroppo ancora lontani da quota zero”, e i dati locali: dal 10 al 16 giugno nella nostra provincia solo 87 nuovi positivi su 8.748 test, il territorio scende così sotto i 100 positivi a settimana per la prima volta nel 2021. “Oggi, pienamente dentro la zona bianca – ha continuato il sindaco – è significativo ricordare alcuni numeri di riepilogo del Covid nel territorio provinciale”: i casi nel Modenese da inizio epidemia sono stati 65.609; i deceduti 1.781; i guariti 63.388; i soggetti con malattia in corso 440 di cui 42 ricoverati in ospedale. I pazienti con malattia in corso, i soggetti in isolamento domiciliare e quelli in quarantena sono più che dimezzati rispetto a due settimane fa. Per quanto riguarda il territorio comunale, i casi da inizio epidemia sono stati 17.862, di questi 525 sono deceduti, 17.230 guariti e 107 sono tuttora malati. Anche nel Comune di Modena i soggetti con malattia in corso sono più che dimezzati rispetto a due settimane fa e grazie al percorso prioritario delle vaccinazioni non risulta nessun caso di Covid nelle Cra. Per quanto riguarda le vaccinazioni, nel territorio provinciale siamo arrivati a 492.536 prime dosi e 159.648 secondi dosi o dosi uniche.
Mentre sul fronte economico e sociale “la sfida alle disuguaglianze – ha affermato il sindaco – rappresenta la vera priorità post pandemia. L’ultima indagine Istat conferma infatti una situazione economica difficile con una crescente povertà assoluta”. Il fenomeno riguarda più di due milioni di famiglie, il valore più alto dal 2005 e nel 2020 in Italia, causa pandemia e restrizioni, è tornata a crescere la povertà assoluta che tocca poco più di due milioni di famiglie. L’Istat dice che l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno, ma la crescita più ampia si registra nel Nord anche in termini di individui e interessa più i giovani e la fascia da 35-64 anni degli anziani. L’Istat segnala comunque come l’intensità della povertà assoluta (cioè ‘quanto poveri sono i poveri’) – registra una riduzione in tutto il Paese: un risultato anche frutto delle misure di sostegno messe in campo dal Governo.