“La nostra categoria è veramente stanca – esordisce Eros Degli Innocenti, Presidente Ansva Confesercenti Modena (Associazione Nazionale Spettacoli Viaggianti ed Affini) -. ha bisogno di lavorare. Sono 14 mesi che siamo completamente fermi e i ristori sono tardivi e assolutamente insufficienti, quindi siamo alla disperazione. Per questo ci rivolgiamo ai Sindaci del territorio e chiediamo che siano autorizzati i Luna Park in calendario già da maggio, senza attendere ulteriormente il 15 giugno, data prevista dal DL Riaperture-bis per la riapertura dei parchi tematici”.
Secondo l’associazione la scelta di far riaprire le attività mettendole insieme ai grandi parchi di divertimento è inaccettabile e la loro richiesta è supportata anche da un’ulteriore considerazione: “Le attività di spettacolo viaggiante, nella classificazione delle attività economiche Ateco, hanno un codice differente rispetto ai parchi divertimento e parchi tematici; pertanto – a nostro avviso – non è corretto considerare un’aggregazione di piccole attrazioni alla stessa stregua di un parco tematico. Non si possono confondere i parchi come Gardaland o Mirabilandia con i piccoli luna park itineranti, composti da 10, 20, 30 attrazioni. Sono situazioni completamente diverse: i primi hanno una capienza che va dalle 20mila alle 30mila persone che trascorrono lì l’interna giornata, i secondi accolgono al massimo 900 presenze contemporaneamente e la durata media della permanenza è di un’ora e mezza al massimo”.
“Inoltre le nostre giostre sono tutte all’aperto, presidiate da operatori e continuamente igienizzate nel totale rispetto delle linee guida governative, che prescrivono l’obbligo della mascherina, il rispetto del distanziamento sociale e la sanificazione delle mani e di tutte le attrezzature. Chiediamo di poter tornare a lavorare subito in sicurezza: dobbiamo tornare a far sorridere e a portare spensieratezza al nostro pubblico di giovani, famiglie e bambini”.
Degli Innocenti conclude perentorio: “Chiediamo quindi con forza che sia accolta la nostra richiesta, e, in caso contrario, non escludiamo anche possibili azioni di protesta a tutela della categoria”.