Un avanzo disponibile di quasi 10 milioni di euro, oltre il doppio dell’anno scorso, per sviluppare azioni per superare l’emergenza Covid e per la ripartenza, da integrare con maggiori risorse attribuite dallo Stato per le funzioni fondamentali, “confermando con le prossime manovre, nel 2021, gli impegni assunti l’anno scorso a sostegno di cittadini e imprese”, come ha affermato il vicesindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza. Ma anche risorse già vincolate a investimenti per 2,6 milioni di euro, che, affiancate da un’ulteriore quota stanziata di 1,4 milioni, serviranno a co-finanziare progetti come il potenziamento della videosorveglianza nella zona nord-ovest della città, l’intervento di riqualificazione e miglioramento sismico delle scuole Guidotti – Mistrali e la quota a carico del Comune dei lavori allo stadio Braglia finanziati dal contributo statale.
Sono alcuni dei punti principali del Bilancio consuntivo del 2020 dell’Ente, che si è chiuso con una spesa corrente di 203,5 milioni di euro e investimenti per quasi 40 milioni; a fine anno l’indebitamento era poco superiore a 10,3 milioni. La delibera, presentata in aula da Cavazza, è stata approvata dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 29 aprile col voto della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica e Verdi); contrari i gruppi di minoranza (Lega Modena, Movimento 5 stelle, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Forza Italia).
La pandemia ha giocato un ruolo decisivo nella definizione del Consuntivo 2020: il Covid, infatti, ha portato alla riduzione delle entrate extratributarie (12,9 milioni), all’aumento dei trasferimenti correnti (25 milioni) e a maggiori spese correnti (11,4 milioni). Nel corso dei mesi si è quindi reso necessario un adeguamento della manovra, scaturito anche attraverso l’utilizzo dei contributi del Governo per le funzioni fondamentali a compensazione di minori entrate (10,8 milioni) o maggiori spese (4,6 milioni) dovute all’emergenza pandemica, per una cifra complessiva di 15,4 milioni, “una vera e propria ‘Manovra Covid’ – ha spiegato il vicesindaco – passata attraverso sei variazioni di bilancio”. Inoltre, sempre dallo Stato sono stati destinati ristori sia per le minori entrate, in particolare per l’imposta di soggiorno (650 mila euro), l’esenzione Tosap (400 mila euro) e l’esenzione Imu (400 mila euro); sia per le maggiori spese come il fondo solidarietà alimentare (1,9 milioni), quello per la pulizia e disinfezione seggi (100 mila euro), la sanificazione (200 mila euro), gli straordinari della polizia locale (30 mila euro), i centri estivi (400 mila euro), la gestione delle scuole d’infanzia (200 mila euro), i buoni viaggio (300 mila euro) e il contributo in conto capitale per la riapertura delle scuole (800 mila euro).
Tra le azioni adottate direttamente dal Comune, compaiono anche l’esenzione, per le famiglie, delle rette servizi educativi nel periodo di chiusura delle strutture, il differimento del pagamento di tributi vari (al 30 giugno l’imposta pubblicità e quella sui passi carrabili, al 31 luglio la Tosap, entro il 15 giugno il riversamento dell’imposta di soggiorno riscossa da febbraio a maggio), la riduzione dei canoni patrimoniali (915 mila euro), i contributi per i bandi straordinari dedicati allo sport (300 mila euro) e cultura (89 mila euro) e i ristori per i contribuenti non beneficiari delle esenzioni Tosap (20 mila euro).
Infine, un capitolo del documento finanziario riguarda la Tari e, in particolare, i tagli messi in campo per le utenze non domestiche della tassa sui rifiuti, conteggiati in 1,018 milioni di euro: si tratta di una quota “coperta” utilizzando il contributo funzioni fondamentali (agevolazioni tradotte in riduzioni della terza rata, quella di dicembre 2020), seguita da un’ulteriore riduzione di 1,048 milioni di cui i contribuenti beneficeranno in deduzione della prima rata del 2021, in scadenza a luglio. Le utenze domestiche hanno beneficiato di un’agevolazione di 317 mila euro.
Con le prossime manovre, ha aggiunto l’assessore, “intendiamo confermare l’impegno assunto nel 2020 a sostegno dei cittadini e delle imprese”, fornendo risposte con i servizi di base “ma anche provando a dare liquidità a chi ne aveva bisogno e facendoci trovare pronti con la progettazione per gli investimenti”.
Il bilancio si è chiuso con una situazione di cassa pari a 114,8 milioni di euro e nell’avanzo accantonato è incluso pure il fondo dei crediti di dubbia esigibilità che ammonta 48,7 milioni, “una cifra superiore agli accantonamenti minimi previsti dalla legge – ha spiegato Cavazza – con l’obiettivo di far fronte ai potenziali maggiori rischi di mancato incasso indotti dalla crisi economica”.
Aprendo il dibattito prima dell’approvazione della delibera, Marco Forghieri (Pd) ha sottolineato come gli scostamenti in parte corrente del Bilancio consuntivo da quello preventivo, “approvato in un momento di grande incertezza”, siano dovuti ai fondi per l’emergenza “che hanno contribuito a mitigare gli effetti negativi della crisi pandemica”, mentre si sono mantenute le previsioni sugli investimenti.
Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha esordito lamentando la mancanza degli approfondimenti richiesti in commissione, “arrivati all’ultimo e così generici da far pensare che ci fosse poco da approfondire. Il consuntivo, infatti, ci mostra quanto poco sia stato fatto per la città e quanto, invece, sia stato tolto ai cittadini”.