L’Emilia Romagna si piazza al secondo posto per numero di giovani imprenditori artigiani, in testa alla classifica stilata da Confartigianato c’è la Lombardia con 114.001 imprese, pari al 18,01% del totale, mentre nella nostra regione ce ne sono 65.887, ovvero oltre il 10% del totale, terzo posto per il Veneto con 65.704. I risultati del 2° Osservatorio sull’imprenditoria giovanile artigiana sono stati presentati all’Assemblea dei Giovani Imprenditori di Confartigianato che si è tenuta nelle scorse settimane a Firenze.


Il futuro dell’artigianato e delle piccole imprese è nelle mani di 625.224 giovani imprenditori con meno di 40 anni che hanno deciso di intraprendere un cammino indipendente nel mondo del lavoro scegliendo la tradizione del mondo artigianale. Nel 2006 le nuove leve delle Pmi sono aumentate dell’8,1% rispetto all’anno precedente, un dato positivo ma ci sono maggiori problemi per gli imprenditori con meno di 30 anni, tra il 2005 e il 2006 sono diminuiti del 4,7%.

L’Emilia Romagna ha 65.887 imprese gestite da artigiani sotto i 40 anni, un numero considerevole che corrisponde al 10,5% del totale in Italia, il 48,4% delle attività si concentra nel settore delle costruzioni, seguono il comparto manifatturiero (21,1%), i servizi alle persone (12,7%) e i servizi alle imprese (4,3%). Il percorso principale per diventare imprenditori è la successione d’azienda, il 50% dei giovani imprenditori è subentrato ad un familiare nella gestione dell’impresa, mentre il 21,7% ha fondato la propria impresa, il 19,8% è entrato come socio e l’8,5% ha acquistato un’azienda esistente.

Al primo posto tra i fattori di successo indicati dai giovani imprenditori c’è l’innovazione, poi la crescita dell’azienda e la flessibilità degli apparati produttivi e gestionali; seguono un buon rapporto interpersonale con i dipendenti fondato su fiducia e collaborazione per condividere il know how aziendale, la capacità di rischio e di creare un forte spirito di squadra. Nonostante le difficoltà che incontrano ogni giorno nella gestione dell’azienda, dal carico di burocrazia alla pressione fiscale, alla congiuntura economica “lenta”, i giovani imprenditori artigiani sono piuttosto soddisfatti della propria attività. Due terzi di loro non si pentono della scelta effettuata e, se potessero tornare indietro, sarebbero disposti ad avviare nuovamente un’attività imprenditoriale; a conferma della soddisfazione della scelta effettuata, ma con qualche preoccupazione per il futuro, tra il 45% e il 60% degli imprenditori, suggerirebbe ai propri figli o familiari la medesima scelta.

“Sono numeri importanti che confermano ancora una volta l’importanza della nostra Regione nel sistema Italia – dichiara il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Giampaolo Palazzi – l’elevato numero dei giovani emiliano romagnoli che scelgono di diventare artigiani è la dimostrazione del loro coraggio e nello stesso tempo delle opportunità che una scelta di questo tipo può offrire. Spaventa ovviamente che siano sempre meno i giovani sotto i 30 anni che scelgono di diventare imprenditori, una flessione dovuta soprattutto alle difficoltà burocratiche di aprire un’attività in proprio, scogli che spesso fermano i più inesperti. Occorre semplificare le procedure e sostenere maggiormente l’iniziativa dei giovani con incentivi e contributi all’imprenditoria, anche per l’acquisto di macchinari e attrezzature indispensabili per l’inizio delle attività”.