Anche nel 2020 l’Università di Bologna ha confermato il proprio posto tra i primi atenei in Italia e in Europa per capacità di attrazione dei finanziamenti competitivi offerti da Horizon 2020, il programma quadro della Commissione Europea per il sostegno alla ricerca e all’innovazione.
Nell’anno 2020, guardando al complesso dei tre pilastri di Horizon 2020 (Societal Challenges, Industrial Leadership ed Excellent Science), l’Alma Mater sale al 10° posto tra le Università europee per numero di progetti complessivamente finanziati e al 21° posto per finanziamenti ottenuti, guadagnando in un anno rispettivamente sei e dieci posizioni, per un totale di 75 progetti e circa 35 milioni di euro.
Esaminando i singoli pilastri, l’Alma Mater è risultata al primo posto tra gli atenei italiani e al 7° posto tra quelli europei per finanziamenti (3° per numero di progetti) ottenuti all’interno di “Societal Challenges”, il pilastro centrale di Horizon 2020, che mette a disposizione investimenti per progetti di ricerca scientifica e innovazione su sette temi prioritari per la società europea: salute, alimentazione, energia, trasporti, clima, inclusione sociale, sicurezza.
Rispetto al 2019, l’Università di Bologna conferma così il suo primato italiano e sale di una posizione – dall’8° al 7° posto (e di due posizioni per numero di progetti dal 5° al 3° posto) – a livello europeo. Sempre rispetto al pilastro “Societal Challenges”, l’Alma Mater risulta il primo ateneo in Italia anche guardando all’intero programma Horizon 2020 dal 2014 a oggi (12° tra le università europee per finanziamento complessivo e 3° per numero di progetti finanziati).
Ottimi risultati arrivano allo stesso modo per i progetti del pilastro “Industrial Leadership”, che mira a favorire la competitività, la creazione di posti di lavoro e la crescita europea. Nel 2020 l’Alma Mater ha raggiunto il 12° posto tra le università europee per finanziamenti ottenuti (era al 15° posto nel 2019) ed è passata dal terzo al secondo posto a livello italiano.
Una traiettoria di crescita che viene confermata anche nell’altro pilastro di Horizon 2020: “Excellent Science”, che offre investimenti per attrarre e sostenere la carriera dei ricercatori e lo sviluppo della conoscenza. Qui l’Università di Bologna ha scalato in un anno ben 29 posizioni a livello europeo, passando dall’83° al 54° posto, e in Italia è passata dalla sesta alla seconda posizione.
Risultati che ancora una volta premiano gli investimenti fatti negli ultimi anni e confermano l’alta qualità della ricerca e dei ricercatori Unibo, diffusa su un gran numero di temi centrali per le sfide del futuro: dai cambiamenti climatici all’energia, dall’inclusione sociale alla salute e all’alimentazione.