Un ripensamento delle pratiche museali che si interroga sui rapporti tra artisti, pubblico e opere. Domani alle 18 all’interno del programma di AGO Modena Fabbriche Culturali si parla de “Il futuro dei musei”, con un incontro in diretta streaming tra tre esperti, moderati dalla giornalista del Corriere della Sera Roberta Scorranese (la diretta è su http://www.agomodena.it).
Gianfranco Maraniello, storico dell’arte e per cinque anni direttore del MART di Rovereto, approfondirà il ruolo del museo come piattaforma relazionale, ossia luogo di mediazione culturale tra artisti e pubblico, locale e globale, patrimonio ed evento. Il designer Riccardo Falcinelli prenderà in esame la trasformazione dell’opera in immagine dettata dai nuovi dispositivi, mentre la Direttrice delle Gallerie Estensi Martina Bagnoli analizzerà le potenzialità della digitalizzazione delle collezioni.
La prima stagione del programma di Ago è dedicata proprio alla trasmissione, al futuro del patrimonio culturale garantito dalle piattaforme digitali, ai loro usi e alle potenzialità di elaborazione culturale e artistica che esse possiedono. Il programma si snoda attraverso lezioni magistrali e conversazioni, release di patrimonio digitalizzato, installazioni artistiche: dieci appuntamenti in meno di un mese, in diretta streaming sul sito e sui social di AGO, in attesa di poter accogliere il pubblico in presenza.
I prossimi appuntamenti
Il programma di AGO prosegue con una riflessione di Adriano Prosperi venerdì 12 febbraio alle 18: lo storico si chiede che valore hanno le cronache nella costruzione dell’identità e della storia di una società.
Sabato 20 febbraio un dibattito curato dall’Archivio storico del Comune di Modena fa il punto sull’attualità dei lavori Giordano Bertuzzi per la ricerca urbanistica su Modena. Esperto di storia ducale e di trasformazioni edilizie della città, Bertuzzi ha fissato un modello ancora valido per misurare il cambiamento e salvaguardare un patrimonio, in questo caso quello dei manufatti edilizi del tessuto urbano (con: Angelo Spaggiari, Matteo Agnoletto, Giovanni Cerfogli, coordina: Giuseppe Bertoni).
Cos’è AGO Modena Fabbriche Culturali
Un filo nuovo per collegare arte e tradizione umanistica, cultura scientifica e innovazione, una struttura capace di cucire insieme il lavoro di chi si occupa di materie umanistiche, di scienza, di tecnologia, di intelligenza artificiale, di innovazione educativa. AGO Modena Fabbriche Culturali fonda la propria identità l luogo architettonico da cui prende nome e missione – il Complesso Sant’Agostino di Modena – e al contempo opera per dare a quel luogo un profilo immateriale e culturale. Lo fa da connettore concettuale e comunicativo: tramite tale lavoro connettivo ambisce ad aggiungere valore alle attività svolte sul territorio da altri soggetti.
Situato nel cuore di Modena, in una parte significativa del centro storico della città sia dal punto di vista urbanistico che storico e culturale, si collega alla riqualificazione di un’ampia area (oltre 40.000 mq.) con un rilevante investimento finanziario (oltre 110 milioni di euro) mettendo a sistema il complesso costituito dall’ex Ospedale Sant’Agostino, dal Palazzo dei Musei, dall’ex Ospedale Estense. Partner del progetto sono Fondazione di Modena, Comune di Modena, Università di Modena e Reggio Emilia, MIBACT con le Gallerie Estensi.
Missione culturale di Ago è riflettere sull’impatto delle tecnologie su cultura ed esperienza contemporanea. Approfondendo in modo denso la realtà digitale, intende farla emergere come una dimensione che comporta una ridefinizione dei confini tra saperi ed esperienze.
E’ possibile seguire gli appuntamenti di AGO in diretta sulla pagina Facebook AGO Modena Fabbriche Culturali (@AGOModenaFaCultura) e sul sito www.agomodena.it