L’eccellenza della danza regionale.Don Juan, la nuova produzione a serata intera della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, vince il premio Danza&Danza 2020, come miglior produzione italiana.
Firmato dal coreografo svedese Johan Inger, il progetto, sostenuto dalla Regione, coinvolge anche un parterre di teatri e festival di assoluto rilievo.
La produzione di Don Juan era iniziata prima dell’inizio della pandemia ed è stata portata a termine appena è stato possibile per i danzatori (diretti da Sveva Berti) e il coreografo, che sono tornati in sala prove tra giugno e luglio 2020.
Nonostante l’anno difficile, Don Juan ha debuttato nell’ottobre 2020 al Teatro Comunale di Ferrara con anteprima al Teatro Valli di Reggio Emilia e nello stesso mese la produzione è andata in scena al Teatro Chaillot di Parigi, dove ha aperto la stagione di uno dei più importanti teatri di danza francesi e a St. Polten in Austria.
“Provo grande soddisfazione per questo successo meritatissimo della Fondazione Aterballetto- ha commentato l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, tanto più importante in un anno davvero difficile per l’alternarsi delle chiusure dei teatri e le misure anti Covid. Questo premio conferma la qualità della produzione e del corpo di ballo, che da tempo si attestano ai massimi livelli nazionali ed internazionali”.
“La Fondazione- ha aggiunto- si conferma un luogo formidabile di progettazione e ricerca ad ampio raggio, fucina di creatività, che con il sostegno della Regione, porta avanti un articolato porgetto triennale diffondendo l’arte della danza dalla Fonderia di Reggio Emilia in tutto il mondo”.
“Per Reggio Emilia, città che sempre più punta sulla cultura, Aterballetto è uno sorta di ambasciatore nel mondo- ha riferito Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia-. Perciò riconoscimenti come il Premio Danza & Danza sono per noi la conferma del progetto di crescita e sviluppo che abbiamo avviato in questi anni”.
“Don Juan rappresenta una tessera importante nella nostra produzione- ha affermato Gigi Cristoforetti, direttore della programmazione della Fondazione Nazionale della Danza-, ed è indirizzato verso i grandi teatri italiani e internazionali. Voglio per questo ringraziare anche i nove coproduttori”. Rappresenta il compimento di un percorso ambizioso, ma anche un punto di partenza verso una dimensione creativa sempre più articolata e rivolta a pubblici e mercati differenti”.
Maria Luisa Buzzi, direttrice di Danza&Danza e Presidente della giuria, sottolinea che “i premi assegnati in questa edizione hanno un valore ulteriore in considerazione dell’enorme difficoltà vissuta nel 2020 dall’intero comparto dello spettacolo dal vivo e che ancora oggi purtroppo non mostra imminenti soluzioni all’orizzonte. Ciò nonostante la creatività nell’anno funestato dalla pandemia non è venuta meno, mostrando la sua forza con inventiva e professionalità. L’orgoglio del riscatto ha sovente trionfato”.
E proprio a queste prerogative hanno guardato i giurati Elisabetta Ceron, Giuseppe Distefano, Francesca Pedroni, Silvia Poletti, Sergio Trombetta e Carmelo A. Zapparrata nell’assegnare i premi tra cui quello di miglior produzione italiana a Don Juan, ex equo con la produzione Toccare_the White Dance di Cristina Kristal Rizzo.
Il premio
Il Premio Danza&Danza è stato istituito nel 1987 e come ogni anno il numero della rivista di gennaio/febbraio presenta i vincitori dei Premi intitolati al fondatore del magazine Mario Bedendo, assegnati dai critici e giornalisti della testata ad artisti, spettacoli e progetti che si sono distinti nell’anno appena archiviato.
Il progetto artistico
Don Juan nasce dal desiderio di JohanInger di confrontarsi con Don Giovanni, mito paradigmatico antico e ancora contemporaneo. La commedia originale di Tirso de Molina, Molière, Bertold Brecht e l’opera teatrale di Suzanne Lilar sono solo alcune delle fonti d’ispirazione: Inger e il drammaturgo Gregor Acuña-Pohl hanno potuto consultare venticinque diversi testi ispirati al personaggio.
Nella coreografia troviamo tutti i personaggi della storia, da Donna Elvira a Donna Anna a Zerlina e Masetto e il Don Juan, con sua capacità di sottolineare sfumature ed emozioni. Qui la danza diviene lente d’ingrandimento dei singoli caratteri, e svela in modo sottile ma evidente il mondo interiore degli uomini e delle donne in scena.
Ancor più importante è la connessione con la contemporaneità, disegnando un mondo abitato da un personaggio che attraversa il percorso della propria solitudine senza sfuggire a quella superficialità che sembra proprio caratterizzare i nostri giorni. E sullo sfondo si illuminano temi rilevanti, tra i quali certamente la complessità del dialogo tra generi.