Dall’inizio dell’anno alla fine di agosto la Direzione provinciale del lavoro di Modena ha ispezionato 495 aziende: quelle che hanno violato le norme sono circa 200, con 1944 lavoratori irregolari dei quali 112 in nero. L’importo complessivo del recupero di contributi e premi evasi supera i tre milioni di euro, oltre il 35 per cento di quanto recuperato a livello regionale.

Nell’attività di controllo svolta dall’inizio di giugno nell’ambito della campagna nazionale che si propone entro la fine di settembre l’ispezione a 10 mila cantieri, inoltre, la Dpl di Modena ha già sospeso 25 imprese, “circa una su tre di quelle ispezionate” spiega il direttore Eufranio Massi sottolineando che la decina di ispettori in più assegnati a Modena nel 2006, insieme ai sei giunti in luglio sulla base dei provvedimenti inseriti in Finanziaria, consentono “un salto di qualità dell’attività di ispezione”.
Con la legge 123, entrata in vigore il 25 agosto, inoltre, si prevedono 300 nuovi ispettori a livello nazionale (“contiamo di ottenerne altri quattro o cinque a Modena per poter contare nel 2008 su di una squadra di una trentina di elementi” afferma Massi) per contribuire all’applicazione delle novità introdotte per contrastare il lavoro nero e favorire la sicurezza sui luoghi di lavoro: in particolare, la sospensione dell’attività imprenditoriale estesa a tutti i settori quando si riscontra lavoro nero (se supera il 20 per cento degli occupati regolari) o reiterate violazioni alla normativa sull’orario di lavoro e sui riposi oppure in materia di sicurezza e salute sul lavoro.
Dal 1 settembre, inoltre, è operativo anche l’obbligo del tesserino di riconoscimento per il personale occupato nell’ambito dell’esecuzione di contratti d’appalto.
Un terzo è anche la quota di aziende irregolari che risulta dell’attività di controllo svolta dai Servizi prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (Spsal) dell’Azienda sanitaria di Modena, come spiega il coordinatore Guido Besutti: dall’inizio dell’anno alla fine di agosto sono state controllate 1408 ditte (in 1129 unità lavorative) con 428 verbali di prescrizione, 51 di disposizioni, quattro sequestri e sette sanzioni amministrative. Oltre la metà delle ditte controllate è nel settore edilizio: 741 con 251 verbali di prescrizione, tre sequestri e quattro sanzioni amministrative. “Le violazioni riscontrate nel settore edile – ricorda Besutti – continuano a essere prevalentemente le irregolarità nei ponteggi, l’inadeguatezza delle protezioni contro le cadute dall’alto durante i lavori eseguiti sui tetti, le insufficienti protezioni degli scavi”.
Per le prescrizioni il contravventore, dopo aver ottemperato e quindi aver rimosso la violazione delle norme contestate, deve pagare una sanzione amministrativa pari a un quarto del massimo; in caso di disposizione, invece, è sufficiente l’ottemperanza a quanto disposto dal personale ispettivo. “La quota di ottemperanza ai verbali di prescrizione e disposizione elevati negli ultimi anni si aggira intorno al 96-98 per cento dimostrandosi quindi particolarmente efficace” afferma Besutti ricordando che, comunque, “le ispezioni in vigilanza sono solo una parte, seppur importante, delle attività complessivamente svolte dai Spsal, a cui la normativa e la programmazione regionale e provinciale affidano anche un ruolo più generale di promozione della cultura della prevenzione e di assistenza ai diversi soggetti aziendali e sociali coinvolti nel processo preventivo: datori di lavoro e responsabili dei servizi di prevenzione e protezione aziendali, lavoratori e loro rappresentanti per la sicurezza, consulenti, associazioni”. Le iniziative realizzate, spesso concertate con forze sociali e istituzioni, vanno dall’organizzazione di corsi di formazione e di eventi informativi come convegni e seminari, fino alla produzione di materiali informativi (opuscoli, depliant, video) e di linee guida tecniche su rischi, comparti e normative.

Patto per la legalità tra Provincia, Ausl e Direzione provinciale del lavoro
Un vero e proprio “patto per la legalità” per contrastare il lavoro nero e promuovere attività di prevenzione e vigilanza della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ il senso della collaborazione sviluppata da Provincia di Modena, Azienda Usl e Direzione provinciale del lavoro (Dpl) anche alla luce delle novità introdotte dalla recente legge 123 che, appunto, assegna alle Province nuove competenze in materia di coordinamento di queste attività.
Lo ha ricordato l’assessore provinciale al Lavoro Gianni Cavicchioli introducendo la conferenza stampa nel corso della quale è stato fatto il punto sui risultati ottenuti quest’anno dall’azione di controllo svolta da Dpl e Ausl che “mostrano come in circa un terzo delle aziende controllate – spiega l’assessore Cavicchioli – si riscontrino problemi rispetto all’applicazione delle norme sulla tutela della salute e della sicurezza, così come sotto il profilo della regolarità del lavoro: la diffusione di questi dati rappresenta la miglior forma di “sensibilizzazione” per tutti coloro che lavorano e fanno lavorare fuori dalla legalità”.
In attesa del decreto del governo previsto dalla nuova normativa, è la Provincia ad assumere le competenze di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza e il presidente Emilio Sabattini ha assegnato nei giorni scorsi la delega di queste funzione all’assessore Cavicchioli. “Siamo impegnati da tempo su questi aspetti e abbiamo già in programma – annuncia Cavicchioli – il rinnovo, dopo una decina d’anni, del protocollo alla base del Tavolo provinciale sulla sicurezza: puntiamo al coinvolgimento dei Comuni attraverso le Polizie municipali per migliorare ulteriormente il controllo del territorio e inseriremo anche contenuti più adeguati all’attuale realtà economica, come nuovi elementi di valutazione (Documento unico di regolarità contributiva e indici di congruità del costo del lavoro) indispensabili per misurare il livello di affidabilità delle attività d’impresa frutto di processi di riorganizzazione e terziarizzazione”.
Proprio la commissione provinciale, inoltre, in accordo con la Dpl, sarà convocata il 24 settembre in seduta congiunta con il Comitato del lavoro per l’emersione del sommerso: “L’obiettivo – spiega Cavicchioli – è stringere un patto tra tutti coloro che sono interessati a sicurezza, trasparenza e legalità, in sintesi qualità al lavoro e al mercato”.