La costituzione della commissione consiliare sul Covid-19, che avrà il compito di fornire supporto all’azione dell’amministrazione per affrontare la crisi sanitaria, economica e sociale dovuta alla diffusione del Coronavirus, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 4 maggio. La delibera è stata presentata dal presidente Fabio Poggi: “Nella commissione è garantita la presenza di tutti i gruppi consiliari, rappresentati in modo proporzionale in base al numero dei componenti del Consiglio comunale. Ai lavori – ha spiegato – possono partecipare con diritto di intervento anche i consiglieri comunali che non fanno parte della commissione”. L’obiettivo principale, ha aggiunto, “è ascoltare esperti e portatori di interesse, che saranno convocati in audizione. I risultati dei lavori saranno riferiti al Consiglio comunale con documenti e proposte. La giunta garantisce massima collaborazione”.
Aprendo il dibattito, Luigia Santoro (Lega Modena) ha auspicato “un confronto tra le forze politiche per individuare soluzioni ai problemi dell’emergenza sanitaria: superiamo gli schieramenti per dare un contributo utile e propositivo al Comune impegnato nelle scelte per la ripartenza”. Occorre superare gli “interventi tampone”, ha aggiunto, e dare un “sostegno concreto per le famiglie”.
Per il Pd, Vincenza Carriero ha detto che “la commissione dovrà lavorare superando le divisioni partitiche: ognuno di noi, con le proprie competenze ed esperienze, potrà dare un contributo per individuare soluzioni comuni per la città”. Ilaria Franchini ha affermato che “la commissione ha il compito di collegare l’Assemblea alla città, costruendo un patto con Modena. È necessario pensare al presente guardando al futuro. Attraverso questo organismo abbiamo l’opportunità di ‘accorciare i tempi’ e di realizzare soluzioni concrete”. Sulla stessa linea anche Alberto Cirelli, per il quale la commissione è uno strumento per “elaborare risposte veloci e reali, mentre si ragiona di politiche sociali, economiche, sportive e culturali per il futuro. Ci attendono una grande responsabilità e una sfida unica nel suo genere”.
Paola Aime ha affermato che la commissione è “un atto dovuto alla città, uno spazio per raccogliere e sintetizzare dati e strutturare informazioni coerenti per capire cosa sta succedendo e interpretare il futuro, con l’obiettivo di migliorare Modena, la fruibilità della città e la nostra società che può essere più sostenibile, equa e resiliente”.
Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha esordito rivendicando la diversità politica di ogni gruppo partecipante, quindi ha sottolineato la gravità della situazione: “I modenesi hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile e la nostra proposta è quella di partire dalle associazioni e dalle famiglie che in questo periodo difficile hanno risposto per prime alle esigenze di bambini e anziani”.
La capogruppo di Sinistra per Modena Camilla Scarpa ha dichiarato che “gli enti locali sono chiamati a un ruolo di vicinanza e di sperimentazione di politiche nuove, come si sta facendo con questa commissione. Adesso dovremo coinvolgere i cittadini e le parti sociali per elaborare insieme proposte costruttive per uscire dalla crisi, riducendo per quanto possibile le diseguaglianze”.