“La contraccezione. Conoscere per scegliere”: con questo titolo si aprono un opuscolo in otto lingue – italiano, albanese, arabo, cinese, inglese, rumeno, russo, spagnolo – e sette schede di approfondimento, per fornire alle donne le informazioni necessarie per scegliere, se lo vogliono, il proprio metodo contraccettivo.
L’opuscolo, in distribuzione a partire dalle prossime settimane nei Consultori familiari, negli Spazi donne immigrate e loro bambini, negli Spazi giovani, nei reparti di ostetricia, pubblicato per la prima volta nel 2000, aggiornato e ristampato nel febbraio di quest’anno, si rivolge in particolare alle donne straniere che vivono in Enmilia-Romagna, per favorire una corretta conoscenza dei metodi di contraccezione e l’eventuale scelta del metodo più adatto alle esigenze di ciascuna e della coppia.
L’opuscolo contiene una presentazione (“Perché fare contraccezione?” e “Come scegliere il metodo contraccettivo”) e propone un cenno alla fisiologia degli apparati sessuali femminile e maschile.
La seconda parte entra nel merito dei metodi di contraccezione, descrivendone il corretto utilizzo: i metodi naturali; il coito interrotto; la pillola; il cerotto; l’anello vaginale; il condom o preservativo; la contraccezione d’emergenza; la contraccezione iniettoria; la spirale.
Le schede contengono informazioni più approfondite sui singoli metodi contraccettivi; le operatrici e gli operatori dei Consultori forniscono alla donna la scheda che riguarda il metodo contraccettivo verso cui è orientata.
Le pubblicazioni forniscono prime informazioni. Per chiarire dubbi e problemi, le donne e le coppie sono invitate a rivolgersi alle operatrici e agli operatori dei Consultori familiari e degli Spazi donne immigrate e loro bambini, anche attraverso le mediatrici culturali presenti. E’ infatti nella relazione che le donne possono trovare ascolto e risposte esaurienti.
Per favorire e migliorare queste relazioni, la Regione ha avviato un programma di formazione rivolto a operatrici e operatori sanitari sul tema della contraccezione e sull’approccio e la gestione del colloquio su questi temi con le donne straniere. Uno degli aspetti affrontati è la necessità di migliorare le competenze delle operatrici e degli operatori nell’analisi del bisogno contraccettivo, tenuto conto delle culture e delle tradizioni, anche molto diverse in tema di sessualità, da cui provengono molte donne immigrate.
Dopo il corso che si è tenuto nell’ottobre del 2006, con l’organizzazione dell’Azienda Usl di Bologna, è previsto l’avvio di un nuovo corso entro la fine del 2007.
La pubblicazione, nelle otto lingue, è consultabile sul portale del Servizio sanitario regionale Saluter, all’indirizzo www.saluter.it.