Le “clementine antiviolenza” tornano in piazza, a Bologna, per la settima edizione della iniziativa benefica promossa da Confagricoltura Donna Emilia Romagna con il Patrocinio del Comune di Bologna e di Soroptimist International club Bologna, a sostegno della Casa delle donne per non subire violenza Onlus.

Domenica 24 novembre, in piazza Re Enzo a Bologna, dalle ore 9.00 alle 19.00, le imprenditrici di Confagricoltura offriranno le clementine simbolo dell’anti-violenza, inserendosi ancora una volta nella campagna Orange the World delle Nazioni Unite. Il ricavato sarà interamente devoluto al Centro antiviolenza di Bologna, che da oltre venti anni accoglie la richiesta di aiuto delle donne che subiscono violenza (www.casadonne.it).

L’iniziativa nazionale di Confagricoltura Donna si svolge in varie piazze d’Italia ed è nata per non dimenticare Fabiana Luzzi, la giovane studentessa di Corigliano Calabro massacrata nell’estate del 2013 dall’ex fidanzato in un agrumeto della cittadina ionica e assunta a simbolo di tutte le donne vittime di violenza.

Spiega Rosanna Scipioni presidente di Confagricoltura Donna Emilia Romagna: «Ancora una volta, per il settimo anno consecutivo, ci impegniamo concretamente contro la violenza sulle donne, contando su un ampio consenso da parte della città di Bologna: sono al nostro fianco con patrocini, ma soprattutto con sensibilità e partecipazione, il Soroptimist International e il Comune di Bologna, che già dall’anno passato rafforza ufficialmente l’appoggio che la vicesindaco Marilena Pillati ci ha sempre fornito. Contiamo inoltre, sia pure in termini non ancora ufficiali, sull’appoggio dei Club Soroptimist dell’Emilia Romagna e della Presidenza nazionale del Soroptimist International. Questa rete partecipativa si estrinseca nel ricordo di Fabiana Luzzi e di tutte le altre vittime di non amore, espressione di Lucia Annibali che da tempo ho fatto mia – continua la presidente Scipioni – e nella straordinaria convergenza tra l’iniziativa di Confagricoltura Donna e la campagna Orange the world delle Nazioni Unite, oggi raccolta da più parti e non a caso estesa fino al 10 dicembre, Giornata mondiale dei Diritti Umani: non si deve più permettere che i diritti della donna siano messi in discussione, calpestati e gravemente lesi, a livello psicologico e fisico, nonché pagati con la vita. L’arancione delle clementine che le imprenditrici di Confagricoltura Donna offrono in aiuto alla causa di tutte le donne rappresenta un segnale di speranza, sostituendosi idealmente al rosso sangue di noti simboli, ma i fatti ci dicono che la strada da percorrere è ancora lunga e richiede l’impegno di tutti, famiglie, scuola, luoghi di lavoro, istituzioni».

«Un segnale di ottimismo possiamo coglierlo, quello del coraggio – conclude la presidente di Confagricoltura Donna Emilia-Romagna: il coraggio delle Donne di denunciare, di rialzare la testa, di non temere l’esibizione delle ferite e di mostrarsi più forti del misero essere incapace di essere Uomo. Di un partner che ci affianca e di cui io stessa faccio parte, il Soroptimist International, è pertinente ricordare le 140 stanze d’ascolto realizzate in tutt’Italia proprio per le donne che subiscono violenza. Presenti in piazza per l’intera giornata del 24 novembre, saremo disponibili a parlare di questi temi con chi vorrà, offrendo le nostre clementine IGP arrivate direttamente dalla Calabria, frutto dell’impegno delle donne in agricoltura e della loro capacità di realizzare sogni e impresa, affrancandosi da una dipendenza economica che è spesso all’origine di un rapporto sciagurato».