Come tradizione la terza domenica del mese di novembre si celebra la Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada e anche quest’anno la chiesa locale di Modena-Nonantola vivrà un momento particolarmente significativo. Domenica 17 novembre alle 18 l’arcivescovo Erio Castellucci presiederà la Messa in Cattedrale, una celebrazione promossa dalla sezione modenese dell’Associazione Famigliari Vittime della Strada, unitamente a coloro che partecipano a “Credo la Vita Eterna”, percorso di condivisione con le famiglie ferite da diversi tipi di lutto, ma anche cammino di fede per dare speranza e aiuto, proposto dall’Ufficio Famiglia dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola.
La celebrazione vuole essere un incentivo a rinnovare la sensibilità e l’attenzione sul tema della sicurezza stradale.
I dati ISTAT per l’anno 2018 non sono positivi: in Italia gli incidenti stradali con lesioni alle persone sono stati 172.344, con un lieve calo rispetto al 2017 (-1,6%). Gli incidenti hanno provocato 3325 morti (-1,5%) e ben 242.621 feriti (-1,7 %). Tutto ciò per il nostro Paese ha un costo sociale pari ad un 1% del Pil per il 2018.
Sono ancora numerosissimi gli incidenti che insanguinano le strade, ancora tante le vittime nel nostro Paese e tante le famiglie che vedono spezzarsi improvvisamente vite preziose, a cui vanno aggiunti migliaia e migliaia di feriti e numerosi invalidi gravi, tra cui tanti giovani.
Nel territorio provinciale modenese gli ultimi tre anni presentano un tragico bilancio che ha decisamente invertito la tendenza al calo degli anni precedenti. Dopo le moltissime vittime dell’anno horribilis 2017 e una relativa flessione nel 2018, nei primi 9 mesi del 2019 il numero di coloro che hanno perso la vita è di nuovo notevolmente aumentato: ben 49 decessi, il 48% in più rispetto agli stessi mesi del 2018. Per il 2018 si devono poi aggiungere 3864 feriti (calati solo del 1,6%) in poco più di 2600 incidenti.
La prima causa degli incidenti in Emilia Romagna è la distrazione, originata spesso dall’uso del cellulare mentre si è alla guida. La seconda causa è la velocità, mentre nelle aree urbane sono rilevanti anche il mancato rispetto della segnaletica e le collisioni con l’utenza debole costituita da pedoni e ciclisti. Sono concause l’abuso di alcool e l’uso di droghe.
“La necessità di diffondere comportamenti rispettosi della vita propria e altrui – spiega Giovanni Rompianesi, responsabile insieme a sua moglie Maria Pia del percorso diocesano “Credo la Vita Eterna” – è diventato un imperativo su cui non transigere, ma è l’educazione il fondamento su cui puntare per diminuire l’entità del problema, così come è importante l’esigenza di rendere tecnicamente sempre più sicuri gli autoveicoli sia a protezione degli occupanti, sia per diminuire l’impatto sull’ambiente e quindi in ultima analisi sulla salute di tutti. La comunità internazionale, per sensibilizzare e favorire una risposta responsabile a tutti i livelli, dedica la terza domenica di novembre di ogni anno al ricordo delle vittime della strada. La Giornata del ricordo delle vittime della strada è infatti, nel contempo, sia memoria delle persone decedute e condivisione della condizione pesante dei tanti traumatizzati gravemente, sia momento finalizzato a risvegliare le coscienze di tutti. Per questo sono fondamentali educazione, tecnologie, infrastrutture ben pianificate e realizzate, ma anche vigilanza e controllo e un corrispondente sistema di penalità. Sarebbe bello che Modena, la terra dei Motori, divenisse in breve tempo il territorio più virtuoso nel limitare il numero di vite spezzate o ferite in incidenti stradali”.