Promuovere i rapporti sociali e creare coesione, per comunità sempre più coese e solidali, capaci di guardare ai bisogni di tutti a partire dai più fragili. Sono gli obiettivi che accomunano i 107 progetti finanziati dalla Regione per il 2019 con oltre 1 milione e 900mila euro attraverso il bando rivolto a organizzazioni e associazioni del Terzo settore, del quale la Giunta ha approvato la graduatoria.
Si va dal sostegno degli anziani contro la solitudine all’aiuto ai più poveri, dall’inclusione sociale delle persone con disabilità al miglioramento della qualità della vita nelle città, alla sostenibilità ambientale e urbana. Fronti su cui, in Emilia-Romagna, la Regione continua ad investire, partendo proprio dal sostegno al Terzo settore: realtà che può contare su 2.907 organizzazioni di volontariato iscritte all’Albo regionale e 4.873 associazioni di promozione sociale, con quasi 266mila volontari e oltre 12mila lavoratori impegnati da Piacenza a Rimini.
“Il Terzo settore è un grande patrimonio di questa regione, da tutelare, valorizzare e fare crescere- afferma il presidente con delega al Welfare, Stefano Bonaccini-. Lo dimostrano i numeri delle organizzazioni che lo compongono, delle persone che volontariamente lo animano e la ricchezza dei progetti che anche quest’anno andremo a finanziare. Una macchina della solidarietà a cui dobbiamo tanto, per la capacità di costruire reti attorno a bisogni territoriali, di mobilitare i più giovani, di guardare alle necessità delle persone fragili”.
Tra i progetti che si sono aggiudicati le risorse regionali, diversi sono incentrati sul contrasto alla marginalità e all’esclusione sociale e al protagonismo dei giovani, altri sul sostegno scolastico (come attività ricreative e sport) per ridurre il rischio di abbandono.Alcune proposte intervengono sul fronte sanitario (sostegno delle persone affette da Alzheimer, autismo, malati terminali) e della prevenzione, attraverso percorsi formativi e di sensibilizzazione. E ancora, sono molti i progetti del mondo della cooperazione per il trasporto sociale delle persone con disabilità e non autosufficienti e quelli che promuovono l’applicazione della legge sul ‘Dopo di noi’. Numericamente significative, tra le proposte finanziate, quelle legate all’educazione ambientale e alla riqualificazione del territorio, ma anche all’aggregazione sociale nei quartieri (servizi di informazione e orientamento in ambito sociale, biblioteche, orti sociali, nuovi modelli dell’abitare, come cohousing e housing sociale).