La Regione Emilia-Romagna premiata dal Politecnico di Milano con lo Smart Working Award 2019 come migliore pubblica amministrazione in Italia per il suo progetto sul “lavoro agile”, la modalità organizzativa basata su un’ampia flessibilità di orari e di presenza in ufficio, a parità di prestazioni lavorative richieste.
L’importante riconoscimento, assegnato ogni anno dall’Osservatorio tematico dell’istituto universitario milanese per promuovere la cultura dell’innovazione digitale sui luoghi di lavoro e dare visibilità alle migliori esperienze in questo campo realizzate da grandi aziende, Pmi e enti pubblici, è stato ritirato nel capoluogo lombardo dal direttore generale Risorse e Innovazione della Regione, Francesco Raphael Frieri, in occasione della presentazione di un’indagine sulla diffusione del lavoro agile nel nostro Paese.
“E’ un premio che mi rende orgoglioso- ha dichiarato in un videomessaggio il vicepresidente e assessore regionale all’Agenda digitale, Raffaele Donini- e che voglio condividere con tutti coloro che hanno lavorato al progetto per far diventare la nostra Regione sempre più protagonista del processo di rinnovamento della pubblica amministrazione, all’insegna di una maggiore efficienza e gratificazione individuale dei collaboratori. Si tratta di un‘iniziativa che riguarda già circa 430 dipendenti regionali, una platea che abbiamo intenzione di allargare sempre di più. I risultati conseguiti nel primo anno di sperimentazione sono davvero straordinari: i collaboratori lavorano meglio e in maniera più proficua grazie ai moderni strumenti digitali di cui sono stati dotati. Un progetto che dopo essere partito dagli uffici della Regione, adesso vogliamo estendere all’intero territorio, coinvolgendo le altre amministrazioni pubbliche dell’Emilia-Romagna”.
I vantaggi dello smart working
Lo smart working è entrato a regime nella struttura organizzativa della Regione Emilia-Romagna lo scorso settembre, dopo una sperimentazione in due tappe che ha coinvolto per un anno un centinaio di dipendenti e che si è conclusa con risultati positivi. Tra questi, evidenziati nella fase di “rodaggio”, a fronte di una media di 1,3 giornate di lavoro smart a settimana, figurano la riduzione dei tempi di percorrenza del tragitto giornaliero casa-lavoro, con il “recupero” in media di 50 minuti al giorno; oltre 2.500 chilometri in meno percorsi con mezzi inquinanti come auto o moto; il calo del 20% delle assenze brevi per visite mediche ed altro; infine, la diminuzione del 15% del consumo di carta.
Visto dalla parte degli smart worker – equipaggiati di tutto punto con zainetto, pc portatile e smartphone aziendale – uno dei più grandi vantaggi di questa modalità lavorativa è rappresentato dalla possibilità di conciliare in maniera ottimale i tempi di vita e di lavoro. Va poi senz’altro messa in conto una maggiore gratificazione personale che deriva dalla più ampia autonomia operativa e dalla maggiore responsabilizzazione dei collaboratori.
Alla luce di questi riscontri decisamente incoraggianti la Regione, la prima in Italia ad aver nel 2018 la sperimentazione dello smart working, ha deciso di ampliare la platea dei collaboratori coinvolti nel progetto, che raggiungeranno quota 430 entro la fine dell’anno per crescere ancora di più nel 2020. Quasi il 70% degli attuali smart worker sono donne, oltre un terzo è costituito da dirigenti e quadri, la parte restante da funzionari e istruttori.
Per promuovere la diffusione del lavoro agile nell’ambito della pubblica amministrazione la Regione ha inoltre lanciato il progetto “Emilia-Romagna Smart Working”, che punta a raccogliere un significativo numero di adesioni da parte di Comuni e relative, Unioni, Province e Università del territorio, partendo dalle esperienze positive già avviate.
Non è la prima volta che la Regione viene premiata per aver dato prova di saper mettere in campo una grande capacità di innovazione organizzativa: nel giugno scorso, infatti, s’è vista assegnare, sempre dal Politecnico di Milano, l’ Hr Innovation Award 2019 nella categoria “Communication & Collaboration”, per il migliore progetto di riorganizzazione e trasformazione digitale.