Indossare la cintura di sicurezza è assicurarsi alla vita: uno slogan sentito o letto molte volte all’interno di campagne pubblicitarie. Parole che spesso, purtroppo, si guardano con distrazione. Non è stato così per i quasi cinquecento studenti delle scuole superiori reggiane che stamattina al polo di via Makallè hanno partecipato alla tappa reggiana del Tir track crash test simulation e hanno potuto vedere e, in alcuni casi provare, l’importanza dei sistemi di ritenuta in caso di incidente o di ribaltamento del mezzo.
Obiettivo della manifestazione – organizzata dall’Ufficio scolastico provinciale in collaborazione con l’Osservatorio regionale per la sicurezza stradale, Polizia locale di Reggio Emilia, Polizia stradale, Carabinieri, Provincia, vigili del Fuoco, 118, Gev, Aci – è far comprendere a ragazzi in età da patente la funzione salvavita della cintura di sicurezza. Nel piazzale del polo scolastico un autoarticolato equipaggiato con attrezzature speciali ha simulato il ribaltamento dell’auto. I ragazzi saliti a bordo, guidati da Leonardo Indiveri, esperto di sicurezza stradale, hanno potuto sperimentare e mostrare ai compagni cosa succede durante un cappottamento e i metodi per uscire in sicurezza da un’auto ribaltata.
La mattinata si è divisa in due dimostrazioni, il primo alle 9 e il secondo alle 11, a cui hanno preso parte, oltre a tutte le scuole del polo (Canossa, Bus, Itis e Secchi), anche la Filippo Re, il Russel e il Carrara di Guastalla. Nel corso della manifestazione sono stati distribuiti a tutti gli studenti i mini etilometri per l’autoanalisi del tasso alcolemico.
Prima di abbandonare il territorio reggiano il Tir track crash test simulation farà una seconda tappa reggiana il 17 a Castelnovo Monti per 250 ragazzi dell’Istituto Mandela e del Cattaneo.