Erano oltre 250 i lavoratori in corteo dall’uscita dello stabilimento modenese Cnh Industrial su via Ramelli sino al piazzale di via Pico Della Mirandola. Il 50% dei lavoratori del primo turno di lavoro ha aderito (alcune linee produttive si sono completamente fermate) alle due ore di sciopero proclamate per oggi dalla Fiom Cgil di Modena per dire che un piano industriale diverso si può e si deve fare. Lo rende noto Fiom/Cgil Modena.
“Un piano industriale-finanziario che se, da un lato, è stato appreso con grande soddisfazione dagli azionisti e dalle borse con l’annuncio nei prossimi mesi dell’aumento di tutti gli indicatori finanziari, dall’altro creerà nei prossimi due anni oltre 400 licenziamenti negli stabilimenti CnhI in tutta Italia attraverso chiusure di stabilimenti – come quello di Pregnana Milanese – o riduzioni della capacità produttiva – afferma Fiom Cgil Modena -.
Al Gruppo CnhI – compresi gli stabilimenti che nell’immediato non sono toccati dal piano come quelli modenesi – chiediamo che investa sul territorio nazionale per rilanciare l’occupazione invece che ridurre. Il piano comincia ad avere ricadute anche sull’indotto, compreso quello modenese, dove alcune aziende hanno già preannunciato l’utilizzo di ammortizzatori sociali. Per questo erano presenti al presidio di stamattina delegazioni di lavoratori di diverse aziende metalmeccaniche dell’indotto CnhI”.
“L’iniziativa modenese di stamattina si colloca nell’ambito della mobilitazione nazionale, condotta a volte unitariamente con le altre organizzazioni sindacali, a volte solo come Fiom Cgil, per mettere al centro la richiesta di un piano industriale che non preveda né dismissioni, né esuberi, ma rilanci investimenti utili a confermare la presenza sul territorio nazionale di tutti gli stabilimenti del Gruppo”, aggiunge Fiom Cgil.
Erano presenti al corteo e al presidio il segretario della Fiom Cgil di Modena Cesare Pizzolla, il segretario regionale Fiom Cgil Samuele Lodi e la segretaria della Cgil di Modena Manuela Gozzi che hanno tenuto interventi nel comizio finale.
“Oltre a dare piena solidarietà ai lavoratori che subiranno dai prossimi mesi gli effetti dei tagli previsti dal Piano, i sindacalisti hanno sottolineato a gran voce l’importanza del ruolo del Governo nella discussione con la proprietà che si avvierà già a partire dall’incontro del 28 ottobre convocato con urgenza al Mise dopo la richiesta unitaria da parte di tutte le organizzazioni sindacali” conclude la nota del sindacato.