La lotta alle zanzare, principali responsabili della trasmissione di malattie come West Nile, Dengue, Zika e Chikungunya, per una gestione sempre più integrata con i Comuni e la Rete delle Città Sane; e il sistema delle cosiddette ‘cure intermedie’, per assistere al meglio le persone in condizione di fragilità.
A questi temi sono dedicati i due progetti con cui la Regione Emilia-Romagna ha partecipato al programma CCM (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie – ministero della Salute) 2019, aggiudicandosi il secondo e terzo posto in graduatoria su un totale di dieci proposte ritenute finanziabili. E portando a casa 900mila euro (450mila per singolo progetto) sui 4,2 milioni disponibili complessivamente, vale a dire quasi un quarto dell’intera dotazione nazionale. Ora, concluso l’iter di valutazione dei progetti, saranno avviate le procedure amministrative per la stipula dei relativi accordi di collaborazione.
“Si tratta di un riconoscimento importante- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- che premia ancora una volta la capacità di questa Regione di operare concretamente in campo sanitario, nello specifico per la sorveglianza e la prevenzione, lavorando in rete con tutto il territorio in ogni ambito delle politiche sanitarie. Parliamo, peraltro, di temi che toccano da vicino tutti i cittadini, e che sono di grande rilevanza per la salute pubblica”.
Come funziona il programma nazionale
Il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie opera in base a un programma annuale di attività suddiviso in due ambiti operativi, Aree progettuali e Azioni centrali, approvato con decreto del ministro della Salute. L’applicazione del programma avviene attraverso l’attuazione di progetti, in collaborazione con le Regioni e i partner istituzionali, realizzati secondo uno standard in cui sono chiaramente definiti obiettivi, procedure, responsabilità, risorse e tempi.
Al programma 2019 delle Aree progettuali hanno partecipato Regioni e Province Autonome, Iss – Istituto superiore di sanità, Inail – Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, Inpm – Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà e Agenas – Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Le proposte dovevano prevedere il coinvolgimento di almeno tre Regioni, appartenenti alle tre differenti aree geografiche del Paese – Nord, Centro e Sud – così da assicurare una rappresentatività del territorio nazionale, in funzione della trasferibilità dei risultati; e un finanziamento non superiore ai 450mila euro.
L’Emilia-Romagna, inoltre, nell’ambito delle Azioni centrali, si è aggiudicata altri 150mila euro per organizzare la fruizione, da parte delle Regioni, delle attività educative e degli strumenti di formazione sviluppati dal Centro di didattica multimediale “Luoghi di Prevenzione” di Reggio Emilia. Le attività serviranno a supportare la formazione prevista dal Piano nazionale della Prevenzione e sono finalizzate alla promozione di stili di vita salutari e alla prevenzione delle malattie croniche.
Riconoscimento europeo per l’Agenzia sanitaria e sociale regionale
E un altro riconoscimento in campo socio-sanitario è arrivato per la Regione Emilia-Romagna: per la terza volta l’Agenzia sanitaria e sociale regionale è stata riconosciuta come reference site del Partenariato europeo per l’invecchiamento sano e attivo. Premiata con due stelle nel 2013 e nel 2016, quest’anno ha ottenuto 3 stelle su un massimo di 4. L’Emilia-Romagna si affianca così ad altre 76 Regioni e organizzazioni locali di 21 Paesi europei, di cui 15 italiane.