La Ferrari si conferma all’avanguardia non solo sui circuiti di Formula 1 ma anche nella salvaguardia ambientale. Lo stabilimento di Maranello ha ottenuto dalla Provincia di Modena l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), il documento che racchiude tutte le autorizzazioni ambientali per le emissioni in atmosfera, gli scarichi, il rumore e la gestione dei rifiuti.
L’Autorizzazione scaturisce da una serie di analisi e verifiche su diversi parametri dai cui sono emersi, per lo stabilimento di Maranello, livelli di eccellenza nella riduzione dell’impatto ambientale. Impatto che si ridurrà ulteriormente nei prossimi mesi.
Come spiega Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, “l’azienda, anche in considerazione dello stretto rapporto che la lega al territorio di Maranello, ha condiviso con la Provincia un percorso di riduzione progressiva delle emissioni in atmosfera per arrivare fino a metà dei limiti previsti dalla legge. Un obiettivo ambizioso che pone la Ferrari all’avanguardia nella tutela ambientale”.
Il documento è stato consegnato oggi durante un incontro che si è svolto nella sala Rossa della Ferrari a Maranello. Sono intervenuti Caldana e Lucia Bursi, sindaco di Maranello; in rappresentanza della Ferrari erano presenti Amedeo Felisa, direttore generale, Angelo Castelli, direttore Tecnologie e Cesare Maccari, direttore Risorse umane Granturismo Ferrari. Hanno partecipato anche Alfredo Pini, dell’Agenzia nazionale Protezione ambiente e servizi tecnici (Apat), e Giovanni Rompianesi, dirigente del servizio Controlli ambientali della Provincia di Modena.
£La Ferrari – ha affermato Felisa – ha colto lo spirito di questa nuova normativa mettendo a disposizione le proprie esperienze e le competenze di gestione impiantistica indispensabili per un approccio ragionato alla salvaguardia ambientale”.
L’autorizzazione è il risultato di una lunga analisi tecnica dello stabilimento, eseguita dai tecnici della Provincia e di Arpa di Modena, in collaborazione con quelli dell’azienda, che ha confermato l’eccellenza non solo di prodotto ma anche delle prestazioni ambientali.
Il documento rappresenta un nuovo approccio metodologico che, derivato da specifiche direttive dell’Unione europea recepite totalmente in Italia nel 2005, riguarda gli impianti industriali e di servizio a potenziale maggiore impatto ambientale, oltre 200 in provincia di Modena.