Secondo gli ultimi dati, l’Alma Mater si posiziona tra i primi atenei in Europa per i finanziamenti riguardanti la ricerca competitiva. In questo contesto la Torre Biomedica rappresenta un investimento fondamentale per dotare l’Ateneo e la città di un’infrastruttura capace di rendere la ricerca biomedica italiana sempre più competitiva in ambito internazionale.
Sono raddoppiati, infatti, i fondi ricevuti negli ultimi tre anni dall’Alma Mater per i progetti di ricerca competitiva. I finanziamenti, sia a livello internazionale che nazionale, sono passati dai 45 milioni annui registrati nel 2015 ai 90 milioni del 2018.
Di particolare impatto anche il risultato ottenuto dall’Ateneo di Bologna a livello europeo. Dall’avvio del programma per la ricerca Horizon 2020 nel 2014 ad oggi, l’Alma Mater è riuscita ad attrarre 92 milioni, per un totale di 223 progetti finanziati. Ancor prima della conclusione di Horizon 2020, si supera così il risultato ottenuto nel “VII programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico”, il precedente programma per la ricerca (in vigore dal 2007 al 2013), con cui l’Ateneo aveva ottenuto 87 milioni di euro.
L’Università di Bologna si posiziona inoltre tra i primi venti atenei in Europa e prima in Italia nell’area “Societal Challenges”, uno dei pilastri del programma Horizon 2020. All’interno di quest’area l’Alma Mater è la terza università europea ad aver attratto più fondi e la prima italiana nell’ambito denominato “Food security, sustainable agriculture and forestry, marine and maritime and inland water research, and the Bioeconomy”. Decima in Europa e prima in Italia anche nell’ambito “Climate action, environment, resource efficiency and raw materials”.
Unibo è infine ottava in Europa e prima in Italia anche nell’ambito “Europe in a changing world – Inclusive, innovative and reflective societies”.
Per mantenere e accrescere la competitività nel campo della ricerca in ambito internazionale l’Ateneo porta avanti, come indicato nel piano edilizio dell’Alma Mater 2016-2021, il progetto di realizzazione della Torre Biomedica, in accordo con l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna – Policlinico Sant’Orsola – Malpighi – AOU.
È stato approvato infatti dal Consiglio di Amministrazione dell’Alma Mater l’accordo tra l’Ateneo e il Policlinico S. Orsola che darà il via alla realizzazione del progetto nato per sviluppare e migliorare l’attività di ricerca biomedica e la formazione del personale, degli studenti e dei ricercatori.
Il complesso della Torre Biomedica sarà costituita da due edifici: uno destinato alla ricerca, l’altro ad aule e laboratori didattici. Ci saranno nuovi laboratori, studi per docenti e ricercatori, spazi direzionali e uffici amministrativi, spazi polifunzionali per lo svolgimento delle attività di interesse comune e per scambi culturali e formativi, nonché spazi per servizi bar e ristoro.
Per quanto riguarda la collocazione del complesso della Torre Biomedica, all’interno del Policlinico di Sant’Orsola, sono state individuate l’area dell’Edificio 22 – Isola Ecologica e l’area del Padiglione 17 – Palazzina CUP.
Tra i prossimi step in programma, dopo la firma dell’accordo tra Ateneo e Policlinico Sant’Orsola, ci saranno l’approvazione della pratica urbanistica, quindi la progettazione esecutiva e infine verso la fine dell’anno e l’inizio del 2020 il bando di gara.
Le fasi del progetto complessivo saranno due, così come pianificato nella Programmazione Triennale Lavori d’Ateneo 2019 – 2021: una prima fase prevede la realizzazione dell’edificio multipiano che ospiterà al piano interrato i parcheggi riservati a dipendenti, pazienti e fornitori debitamente autorizzati e nei cinque livelli superiori le funzioni direzionali, di ricerca e di socializzazione, per un costo complessivo di 20 milioni di euro, distribuiti sulle tre annualità della programmazione.
La seconda fase del progetto della Torre Biomedica prevede, invece, la realizzazione di un volume disposto su due livelli che ospiterà aule e spazi di supporto alla didattica – formazione. Per questa seconda fase del progetto, al momento, manca l’esatta previsione dei costi e sarà oggetto di determinazione successiva con conseguente inserimento del finanziamento nelle future programmazioni lavori d’Ateneo.