In Emilia-Romagna, non supera mediamente i 30 giorni l’attesa dei cittadini per accedere alle prestazioni sanitarie. E’quanto emerge dal secondo Rapporto “Osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei sistemi sanitari regionali” promosso dalla Funzione pubblica Cgil e dalla Fondazione Luoghi comuni, presentato oggi a Roma.
Una fotografia delle condizioni delle prestazioni sanitarie in Italia, tra liste d’attesa e costi, tra pubblico e privato che colloca l’Emilia-Romagna la prima tra le regioni italiane ad aver drasticamente ridotto i tempi di erogazione di visite ed esami. Massima soddisfazione è stata espressa dalla Regione che vede riconosciuto il proprio impegno, assieme alle Aziende sanitarie del territorio, in termini finanziari-e di programmazione. La Regione Emilia-Romagna infatti in questi ultimi quattro anni ha attuato un piano straordinario unico in Italia da 10 milioni di euro l’anno, per consentire l’abbattimento delle liste d’attesa per visite specialistiche e ricoveri programmati. Un ringraziamento, quello della Regione esteso ai tutti i professionisti e operatori sanitari per aver contribuito al raggiungimento di questi risultati a beneficio dell’intera comunità.