Nessun aumento di costi per l’irrigazione dei prati stabili. Lo ha deciso la Giunta regionale con una delibera approvata nella seduta di ieri, per l’importanza che queste superfici hanno nella conservazione del paesaggio agrario, della biodiversità, del suolo e la sostenibilità ambientale.
In particolare, i prati stabili, oltre ad essere una coltura storica che caratterizza la filiera produttiva del Parmigiano-Reggiano, hanno una rilevante funzione di contenimento delle emissioni di gas serra, con riferimento all’accumulo di sostanza organica nel suolo, e rappresentano un patrimonio di biodiversità che come tale va preservato.
Il provvedimento della Regione, adottato in attuazione degli obiettivi europei e nazionali per l’uso efficiente della risorsa idrica, stabilisce inoltre che l’applicazione del regime dei prezzi incentivanti per le buone pratiche negli usi irrigui dovrà essere recepito dai regolamenti consortili dei Consorzi di Bonifica entro il 31/12/2019 ed essere applicato nella stagione irrigua 2020/2021.
Tale regime introduce una riduzione dei costi dell’acqua per chi adotta tecniche di irrigazione a più alta efficienza e una maggiorazione del 10% per quelle a efficienza più bassa.
Per ragioni di carattere ambientale e paesaggistico sono però previste specifiche esenzioni all’applicazione della maggiorazione che riguardano, oltre ai prati stabili, la coltivazione del riso e l’utilizzo dell’acqua per scopi ambientali non produttivi.