Una sala gremita con oltre trecento persone alla presentazione della 15^ edizione del Memorial Chiarino Cimurri, il trofeo di calcio riservato ai bimbi nati negli anni 2007-2008 che prenderà il via lunedì 6 maggio, per concludersi lunedì 10 giugno. A condurre la serata l’ex giornalista Rai Pierpaolo Cattozzi che ha esordito con un commosso ricordo di Chiarino Cimurri, una figura che ha vissuto da protagonista tutti gli sport di Reggio Emilia, lasciando il cuore soprattutto nel basket e nel calcio, per poi dare vita, nel giugno del 2003, alla Tricolore Reggiana assieme a Mario Tavaglione e a Giorgio Benevelli. A ricordare la figura del grande sportivo reggiano scomparso anche la figlia Veronica e la moglie Giuliana Cimurri. Saranno 24 le formazioni di Esordienti ai nastri di partenza divise in 6 gironi così sorteggiati a fine serata dall’ex portierone granata Raffaele Nuzzo.
Girone A: Terre Matildiche, San Martino Piccolo, Guastalla, Tricolore Reggiana.
Girone B: Juventus Club, Virtus Mandrio, Reggio Calcio, Reggio United.
Girone C: Cus Parma, Solierese, Progetto Montagna, Bibbiano San Polo
Girone D: Athletic Bilbagno, Rubierese, Morello Fooball School, Virtus Cibeno.
Girone E: Sammarinese, FalkGalileo, Santos 1948, Sporting Chiozza.
Girone F: Corlo Parma, Fraore Noceto, Sanmichelese, Progetto Aurora.
“Ritroviamo in questo torneo i valori cha hanno sempre spinto Chiarino Cimurri ad accettare e a vincere nuove sfide – ha spiegato Cattozzi – Chiarino era l’amicizia fatta persona, era l’amico e il compagnone di tutti. Ha girato il mondo e la sua chiave di lettura per entrare in sintonia con gli altri e starci per sempre è sempre stata l’amicizia. Grazie a Charino abbiamo conosciuto persone splendide e grandi campioni coi quali sono ancora amico da una vita. Chiarino è sempre stato chiamato ogniqualvolta c’era un problema serio nello sport reggiano ed egli si è sempre speso per vincere sfide a volte quasi impossibili e da questo dobbiamo trarre l’insegnamento di non mollare mai e di metterci sempre il cuore in ciò che si fa”.
“A questi ragazzi consiglio di dare il meglio di loro stessi – ha spigato Andrea Costa del Pd, sindaco di Luzzara – Giocare questo torneo è qualcosa di fantastico. L’amicizia? Dovrebbe valere anche in politica, ma purtroppo non funziona così. Lo sport ci insegna che occorre lavorare per una squadra e nel contempo la squadra deve lavorare per te”.
“Porto anche i saluti del sindaco Luce Vecchi, impegnato in un’altra sfida molto importante – ha sottolineato Mauro Rozzi, presidente della Fondazione per lo Sport – La Tricolore Reggiana, in tutti questi anni, ha dimostrato di essere una società formata da persone serie, che hanno sempre creduto nei valori che Chiarino ha puntualmente difeso e i 15 anni di questo torneo lo dimostrano. La Tricolore, anche in passato, ha cercato di organizzare iniziative di etica e di educazione per la crescita dei ragazzi e infatti il torneo fa riferimento a Chiarino, che non è stato solo una personalità del sport della nostra città, ma un modello di riferimento per chi si occupa di sport. Ambire a quel livello da dirigente sportivo è forse impossibile, ma bisogna sempre puntare al massimo”.
“Questa è la serata che mio padre Chiarino avrebbe desiderato vivere – commenta Veronica Cimurri – A lui stare a tavola a parlare di sport e sarebbe stato felicissimo di questo torneo che permette a tanti giovani di mettersi in luce e dare il massimo in campo”.
A questo punto Mario Tavaglione ha chiamato le squadre iscritte alla manifestazione, rappresentate dal capitano, al quale Veronica Cimurri ha messo la fascia al braccio e dall’allenatore o dirigente, che ha ricevuto un gagliardetto. Erano presenti 18 delle 24 squadre iscritte.
“Ringrazio Veronica e la signora Cimurri per questo privilegio – ha spiegato Francesco Romano, testimonial fin dalla prima edizione del Trofeo Cimurri – Quindici anni fa iniziò questa splendida avventura con Giorgio Benevelli e Mario Tavaglione e ora sono felice di essere ancora testimonial di una manifestazione giovanile così importante. Ogni ragazzo deve avere un sogno, un obiettivo da raggiungere, compreso quello di fare il calciatore che deve però essere perseguito senza ossessioni o esasperazioni, ma con passione e spensieratezza”.
A questo punto i capitani delle varie società presenti hanno consegnato un mazzo di fiori a Giuliana Cimurri, moglie di Chiarino. In sala anche i giocatori della Pallacanestro Reggiana Riccardo Cervi e Patrick Richard, oltre a Valeria Prampolini del Rugby Reggio, che ha aggiunto: “Siamo partiti dal presidente Bergonzi e abbiamo portato avanti i valori del rugby con grande passione. Tra l’altro siamo freschi della vittoria della Coppa Italia, che spero sia di buon auspicio per tutto lo sport reggiano”. Ad accompagnare Valeria c’era Gabriele Messori, atleta della prima squadra, tornato a Reggio per giocare, ma anche per studiare all’università. La parola passa poi a Davide Ruozzi degli Hogs di football americano: “Anche noi puntiamo sui giovani che sono il nostro presente, ma anche il nostro futuro”.
“Quando la Reggiana fallisce subito dopo la nuova dirigenza chiama me, poi mi scarica (e sorride ndr) – ha spiegato il diesse della Reggio Audace Marco Lancetti – questa è già la seconda volta. Chiarino ha dato tutto alla Reggiana che gli deve molto e ha inoltre permesso di vivere anche quella reggianità che non va mai dimenticata e che dà sempre una grande forza a tutto il movimento. I nostri ragazzi questo attaccamento lo sentono davvero e ognuno di essi mette in campo una passione incredibile, ma sempre nel rispetto degli altri, così come piaceva anche a Chiarino”.
In sala anche il Sassuolo femminile, rappresentato dal centravanti Claudia Ferrato e da altre atlete del team allenato da dall’ex centravanti del Piacenza Giampiero Piovani. A tal proposito Cattozzi ha ricordato i fasti della Reggiana Zambelli e le figure di Betty Vignotto e Milena Bertolini, che sono state alla base proprio dell’attuale progetto del Sassuolo femminile.
Poi ecco il momento tanto atteso degli ex granata: assente Andrea Catellani, c’erano Gegio Sgarbossa, Maurizio Neri, Dario Morello, Marcello Montanari, Raffaele Nuzzo, Roberto Mozzini, Nando De Napoli e ovviamente Francesco Romano. “Chiarino veniva nello spogliatoio e voleva sapere come ci eravamo comportanti in campo, al di là del risultato, se con educazione e rispetto oppure no – ha raccontato Nando De Napoli, ex mediano di Napoli e Milan – Per lui la disciplina e l’educazione erano tutto e io e i miei compagni di squadra abbiamo fatto tutti una bella carriera anche grazie a questi suoi insegnamenti. Inoltre, i miei compagni, hanno anche guadagnato tanti soldi (e ride ndr), ma ai giovani voglio dire che per arrivare ci vuole fortuna, ma soprattutto servono tanta passione e tanto spirito di sacrificio”.
“Quest’anno abbiamo voluto legare al trofeo Cimurri anche un’iniziativa a favore di tutti i ragazzi, che lo stesso Chiarino avrebbe certamente condiviso – ha spiegato Mario Tavaglione – Abbiamo infatti creato col dottor Gian Maria Fantuzzi, caposala del room ortopedico del Santa Maria Nuova, col primario di cardiologia il dottor Alessandro Navazio e col primario di pneumologia, il dottor Nicola Facciolongo ed altri medici del Santa Maria Nuova un percorso informativo, con una serie di incontri, che inizieranno il mese prossimo, attraverso i quali società, allenatori, genitori e ragazzi potranno avere informazioni sulla prevenzione degli infortuni, sull’importanza dell’apparato cardiocircolatorio, sul sistema respiratorio e sull’importanza dell’attività sportiva intesa proprio come cura del nostro organismo, a partire dal riscaldamento pre-partita”. Agli incontri si parlerà inoltre della prevenzione e della lotta al fumo, visto che purtroppo l’età dei ragazzi che iniziano a fumare si sta progressivamente abbassando; nei vari incontri si analizzerà anche l’aspetto traumatologico. Insomma, un percorso formativo di grande importanza per ogni sportivo, a favore di tutti.
Subito dopo è intervenuto il giornalista Stefano Nadalini che ha presentato il suo libro “Quando il 5 era lo stopper”, ringraziando Roberto Mozzini per avergli regalato delle emozioni, in tutti i sensi, da avversario del suo Bologna. Proprio a Roberto Mozzini, ex granata, che ha vinto lo scudetto con Inter e Torino, il giornalista ha dedicato due pagine.
Dulcis in fundo sono state proiettate le emozionanti immagini della vittoria olimpica di Stefano Baldini ad Athene 2004, col filmato dell’arrivo al traguardo del campione reggiano. “Sono partito dal calcio – ha spiegato Baldini – ero una mezzala che la palla la prendeva poco. Poi ho cambiato sport ed è andata decisamente meglio. Oggi alleno i ragazzini ai quali cerco di trasmettere l’idea del sacrificio e del desiderio di arrivare. I nostri giovani vanno coltivati perché sono il nostro futuro e Chiarino è sempre stato un vincente perché questo lo aveva sempre capito avendo l’occhio vispo; inoltre aveva una visione trasversale di tutti gli sport: era un curioso che voleva capire, vivere e vincere sfide, a partire dai giovani, ecco perché è stato un vincente in qualunque attività si sia cimentato e questo torneo racconta tutto ciò in cui Chiarino credeva”.
Alla sala Maramotti di Albinea non potevano mancare i saluti del padrone di casa, il sindaco Nico Giberti: “Sono felice di ospitare questo evento. Per noi di Albinea lo sport è cultura, tant’è che l’ufficio sport del Comune ha sede nella nostra nostra biblioteca e di sport se ne occupano le nostre bibliotecarie, proprio per tutti i valori che avete ricordato e che io considero parte integrante della nostra cultura. Questo torneo permetterà a tanti giovani atleti di mettersi in luce e di vivere un’esperienza che ricorderanno per tutta la vita”.
A quel punto Mario Tavaglione invita sul palco tutti i dirigenti e volontari della Tricolore Reggiana, poi Giorgio Benevelli, co-fondatore con Chiarino e Tavaglione della Tricolore Reggiana, chiude la serie di interventi dicendo: “Questo grande evento ci porta a ricordare una persona per la quale si sprecano le parole. Abbiamo ricordato Chiarino avendogli intitolato il campo in sintetico, in modo che quando qualcuno passa di lì non può che avere un flash mentale di questo grande uomo. Questa società fondò Chiarino assieme a noi, quando, davanti a una bistecca, ci disse: “Ma siete matti? Ok, se questo è il progetto ci sto!”. E da quel momento iniziammo la nostra avventura”.
(foto: Giuliana e Veronica Cimurri con Giorgio Benevelli della Tricolore Reggiana)