Due idee ad elevato potenziale di trasferimento tecnologico, delle tre proposte targate Unimore con cui l’Ateneo ha partecipato al bando del progetto ReActor, lanciato nelle settimane scorse dalla Fondazione Golinelli, sono state selezionate per la fase di formazione.

Si tratta di Micro-ReSkin dei ricercatori Eleonora Maretti, Virginia Brighenti e Antonio Garito del Dipartimento di Scienze della Vita e di MyoSalus dei dottorandi Cinzia Bettio ed Antonio Vallarola, anche loro del Dipartimento di Scienze della Vita.

Complessivamente sono state selezionate 13 squadre, scelte tra un totale di 90 ricercatrici e ricercatori che hanno presentato domanda e che afferiscono ai quattro partner scientifici aderenti a ReActor: Università di Bologna, Università di Modena e Reggio Emilia, CNR Bologna e Istituto Ortopedico Rizzoli. Sono in maggioranza donne, provenienti da diverse aree disciplinari tra cui: scienza dei materiali, fotonica, intelligenza artificiale, biologia molecolare e robotica.

ReActor è un percorso gratuito di orientamento all’imprenditorialità di alto profilo, con un fortissimo carattere pratico ed esperienziale, rivolto a docenti, ricercatori, assegnisti, post-doc e dottorandi.

A partire dal 5 aprile, per 11 settimane in formula weekend, le 13 squadre selezionate parteciperanno a momenti di aula, affiancamento da parte di mentori ed esperti e incontri sistematici con imprenditori. Attraverso una serie di partnership strategiche e la creazione di speciali borse di studio internazionali, poi, gli scienziati più motivati e promettenti (dai 4 ai 6 team) avranno successivamente la possibilità di proseguire il proprio percorso all’interno di alcuni dei più importanti ecosistemi imprenditoriali al mondo: Silicon Valley, Londra, Philadelphia.

Promossa da Fondazione Golinelli con il sostegno di partner industriali e istituzionali tra cui Fondazione del Monte, Banca di Bologna, Imperial Fashion e Bio-On, ReActor, il progetto offre ai gruppi selezionati la possibilità di partecipare a un programma di formazione altamente sfidante che si svolgerà in Italia e all’estero, grazie a partnership con prestigiose realtà internazionali.

La gran parte dei gruppi è composta da scienziati che collaborano da anni nell’ambito di progetti di ricerca internazionali, dimostrando un altissimo livello di competenza scientifica avvalorato da decine di pubblicazioni in autorevoli riviste internazionali, ma che per la prima volta si cimentano con la sfida imprenditoriale del trasferimento tecnologico.

La Fondazione Golinelli, attraverso ReActor, faciliterà l’integrazione tra queste ricerche di frontiera e il mercato, nella convinzione che il connubio scienza-imprenditoria rappresenti uno dei più potenti motori di innovazione del sistema paese.

MyoSalus

Le persone affette da distrofia facio-scapolare omerale (FSHD) o altre miopatie, si interrogano su come lo stile di vita, possa influenzare l’andamento della patologia, in senso positivo o negativo. I quesiti dei pazienti, riguardano la possibilità di svolgere o meno attività fisica e particolari sport, oppure seguire consigli alimentari adatti alle loro esigenze. La risposta a queste domande può influenzare profondamente la vita di una persona affetta da una malattia muscolare e non sempre il medico curante riesce a colmare i dubbi a riguardo. Per rispondere ai loro bisogni, i giovani dottorandi Unimore Cinzia Bettio ed Antonio Vallarola del corso di dottorato in Medicina molecolare e rigenerativa, sotto la supervisione della prof.ssa Rossella Tupler, hanno pensato di creare una app per smartphone che possa essere utilizzata da ciascun individuo affetto da malattie muscolari. ll laboratorio dove opera il team modenese è sede del Registro Italiano per la FSHD e ha a disposizione una coorte di pazienti controllata e ben caratterizzata che e’  il punto di partenza per lo sviluppo e l’implementazione della loro idea. L’app MyoSalus mira a fornire indicazioni controllate e disegnate sulle caratteristiche cliniche e genetiche del paziente, circa l’attività fisica da praticare o consigli sulla dieta da seguire per migliorare il suo stile di vita. La app faciliterà la comunicazione tra il paziente e i medici specialisti, colmando la sensazione di abbandono tipica di chi è colpito da una malattia rara. Inoltre permetterà di seguire in tempo reale la progressione della patologia attraverso il monitoraggio dei dati raccolti. Lo sviluppo di questa idea è un esempio virtuoso di come la ricerca di base possa essere applicata in ambito clinico e possa portare un beneficio alla vita dei pazienti.

Micro Re-Skin

Il focus del progetto, elaborato dai ricercatori Eleonora Maretti, Virginia Brighenti e Antonio Garito del Dipartimento di Scienze della Vita, è il trattamento dell’infiammazione cronica a livello cutaneo, condizione debilitante in diverse malattie. Come è noto, la disregolazione dei macrofagi gioca un ruolo fondamentale in questo processo, il che li rende un obiettivo chiave per un trattamento. L’idea dei ricercatori modenesi si basa su una piattaforma brevettata, innovativa e versatile in grado di mirare specificamente ai macrofagi. Questa piattaforma permette di trasportare al loro interno sia composti naturali che altri principi attivi con azione immunomodulatoria. Questo prodotto risulta superiore a qualsiasi soluzione esistente in quanto fornisce un approccio semplice, sicuro ed efficace per “parlare” direttamente ai macrofagi oltre ad essere facilmente riproducibile su larga scala.