Si apre con una gustosa anteprima la rassegna SALTO NEL SUONO. Mercoledì 14 novembre alle 21 alla Biblioteca di Nonantola in via Provinciale Ovest 57 è in programma una serata interamente dedicata ai suoni del 1968 intitolata “1968 – Erano tutti coinvolti? Rock, canzoni e ribellioni”
Incontro con Luca Marconi
A cinquant’anni da quel simbolico anno, Salto Nel Suono apre la programmazione con il musicologo Luca Marconi, per un’anteprima di rassegna che cerca di tracciare il ritratto di un periodo in cui la musica produceva nuove formule ed era nel pieno di mutazioni importanti.
Rispetto alla storia del Novecento, dopo il centenario dei “dieci giorni che sconvolsero il mondo”, a partire dal gennaio del 2018 ci troviamo nel cinquantenario delle rivolte sessantottine. Se in entrambi i casi la considerazione delle relazioni tra le istanze di eversione e le pratiche musicali risulta opportuna, è soprattutto nei confronti delle ribellioni giovanili dell’anno dei fatti di Valle Giulia e del maggio parigino che i suoni musicali hanno giocato un ruolo fondamentale: un ruolo che chiunque voglia render conto di quell’anno non può ignorare.
1968 – Erano tutti coinvolti?
Come ricordava nel 1973 “Storia di un impiegato” di Fabrizio De André, il maggio parigino cantava che in quei giorni tutti erano “coinvolti”. Ma in cosa è consistito il coinvolgimento nei fatti del ’68 del rock e delle canzoni? Per rispondere a questa domanda si distingueranno quattro tipi di azioni musicali rilevabili quell’anno: la cronaca delle rivolte degli “street fighting men” da parte dei Rolling stones e di chi faceva canzoni di protesta, l’espressione di un modo alternativo di pensare il mondo da parte dei cantautori (Dylan in testa), la presentazione di gesti sonori che simboleggiavano la ribellione giovanile da parte di Jimi Hendrix, Jim Morrison e altre icone rock, e il dare “potere all’immaginazione” da parte dei Pink Floyd e di altri gruppi underground.