Continua, purtroppo, la stagione della pertosse, diffusa in questo periodo nella popolazione e che, quindi, può colpire anche gli operatori sanitari, come accaduto nei giorni scorsi in un Unità Operativa dell’Ospedale Civile per un medico, al quale si aggiungono altri due colleghi in accertamento.Come sempre avviene in casi del genere, la Direzione Sanitaria dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria, in accordo con il Medico infettivologo, il Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale ed il Servizio di Igiene Pubblica dell’Azienda USL di Modena, ha avviato le misure di prevenzione della diffusione (profilassi) su tutti i pazientie gli operatori che hanno avuto un contatto diretto con il caso segnalato.
La diagnosi della pertosse non è sempre immediata visto che il sintomo principale, la tosse, è diffuso in una stagione caratterizzata da forti gli sbalzi termici. Per questo motivo i primi sintomi della pertosse possono essere confusi con quelli di un semplice raffreddamento. Di solito per prevenire la diffusione è sufficiente una profilassi antibiotica mirata e l’utilizzo di mascherinein grado di limitare la diffusione dei ‘drop’ salivari,per gli operatori in contatto con i pazienti.
La pertosse è una malattia infettiva batterica contagiosa, i cui sintomi sono solitamente simili a quelli del raffreddore comune, presentandosi con un naso che cola, febbre e tosse lieve a cui seguono settimane caratterizzate da attacchi più forti. La malattia, nell’adulto, solitamente, non ha un decorso grave, mentre nel bambino può portare a complicanze anche severe.
Dall’inizio dell’anno sono stati 65 i casi segnalati di pertosse sul territorio della Provincia di Modena, concentrati in particolare nella fascia 0-14 anni. La pertosse viene annoverata fra le malattie infantili – come la rosolia, il morbillo, la varicella e la parotite -, ma l’immunità conferita dall’infezione non è definitiva e declina con il passare degli anni, per questo, ricorda l’Azienda USL di Modena, la vaccinazione di base e i successivi richiami sono la misura fondamentale per prevenirne la diffusione. Nei bambini il vaccino, obbligatorio in Italia dalla introduzione della legge 119 del 2017, viene somministrato a partire dal compimento dell’ottava settimana di vita. La vaccinazione di base prevede tre dosi nel corso del primo anno di vita; i richiami, anch’essi obbligatori, sono effettuati a 5-6 anni e in adolescenza.
Sul territorio modenese dal 2010 si è assistito a un aumento di infezioni correlabile al calo delle coperture vaccinali: “Poiché la pertosse si manifesta con maggiore intensità e gravità proprio nei bambini molto piccoli- spiega Giovanni Casaletti, direttore del Servizio Igiene pubblica dell’Azienda USL di Modena -, per proteggerli il piano regionale di prevenzione vaccinale prevede anche per gli adultil’offerta gratuita del vaccino antidifterite-tetano-pertosse in occasione di tutti i richiami delle vaccinazioni antitetaniche; inoltre, proprio per proteggere i bambini nei primi mesi di vita, viene fortemente raccomandata la vaccinazione alle donne gravide fra la 27ma e la 32ma settimana di gestazione”. Per le donne in gravidanza la somministrazione è garantita gratuitamente, contattando direttamente gli ambulatori vaccinazioni dell’Azienda USL di Modena.