Al ‘danno economico’, conseguente allo smarrimento di un panetto di hascisc che deteneva ai fini di spaccio, si sono aggiunti i guai giudiziari che ora il pusher dovrà affrontare. Grazie infatti al cellulare, smarrito unitamente allo stupefacente, i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza, sono riusciti a risalire non solo al proprietario della droga ma anche al suo “giro d’affari” documentando decine di cessioni a favore di giovane del paese. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti i militari hanno così denunciato un 20enne di San Polo d’Enza.
L’origine dei fatti verso la fine del mese di agosto quando un equipaggio della stazione carabinieri di San Polo d’Enza, durante un servizio di controllo del territorio rinveniva, nella centralissima Piazza Matteotti, un panetto di hascisc del peso di 40 grammi circa unitamente a un telefono cellulare. Immediatamente i carabinieri sampolesi procedevamo al sequestro dello stupefacente e del cellulare, avviando al riguardo le indagini. Le attività tecniche eseguite sul telefono rinvenuto, oltre a permettere di identificare il proprietario nell’odierno indagato, consentivano (tramite di alcuni contatti presenti in rubrica), di risalire all’illecita attività di spaccio posta in essere dal 20enne.
Alcuni suoi contatti infatti sentiti dai carabinieri confermavano di conoscere il giovane in quanto fornitore di stupefacenti del tipo hascisc che vendeva in paese arrivando addirittura ad effettuare consegne a domicilio. Alcune decine di cessioni sono state documentate dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza che alla luce degli esiti investigativi e non sussistendo la flagranza di reato denunciavano il 20enne per spaccio continuato di stupefacenti.