Personale regionale distaccato temporaneamente presso gli uffici giudiziari presenti in Emilia-Romagna; borse di studio e di ricerca per laureati negli atenei emiliano-romagnoli che potranno svolgere attività di audit presso le cancellerie dei tribunali; azioni di supporto organizzativo e informatico per la reingegnerizzazione dei processi, con l’obbiettivo di ridurre tempi e costi della macchina della giustizia. Puntando anche a diffondere sul territorio regionale gli sportelli di prossimità per cittadini e imprese.
Si rafforza l’impegno della Regione per rendere più efficiente l’amministrazione della giustizia in Emilia-Romagna, un fattore di equità e di sviluppo fondamentale.
A partire da un nuovo Protocollo d’intesa per il distacco di dipendenti regionali, firmato oggi a Bologna tra il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, l’assessore regionale al Bilancio e alle Riforme istituzionali Emma Petitti, in rappresentanza del presidente Bonaccini in missione all’estero; dal presidente della Corte d’Appello di Bologna Giuseppe Colonna e dall’avvocato generale presso la Procura generale di Bologna Alberto Candi, in rappresentanza del procuratore Ignazio de Francisci.
“Siamo orgogliosi di presentare al nuovo ministro della Giustizia Alfonso Bonafede un sistema istituzionale unico nel Paese- dichiara l’assessore regionale Petitti- dove Amministrazione della Giustizia, Enti Locali e Regione producono innovazione amministrativa e reciproco sostegno: noi la chiamiamo etica della responsabilità. Al ministro avanziamo la richiesta di ulteriori risorse perché il sistema della Giustizia funzioni a pieno regime. Un sistema giudiziario efficiente è un fattore di uguaglianza sostanziale per i cittadini e garanzia per lo sviluppo e per il sistema economico”.
L’accordo, che avrà una durata triennale, riguarda l’assegnazione fino ad un massimo di 50 dipendenti regionali presso gli uffici giudiziari dei capoluoghi di provincia emiliano-romagnoli, già prevista da una precedente intesa del 2016. Potrà dunque essere confermato il personale già distaccato, ma potranno anche essere previste nuove assegnazioni sulla base di ulteriori richieste da parte degli uffici interessati, verificata la compatibilità con i fabbisogni organizzativi della Regione.
Il distacco, previo assenso degli interessati, potrà essere di tre anni, rinnovabili di ulteriori tre. I collaboratori saranno impiegati in progetti per ridurre i tempi dei procedimenti giudiziari e non svolgeranno attività di assistenza ai magistrati o nelle udienze. A loro volta gli uffici giudiziari si occuperanno della formazione e dell’aggiornamento professionale dei dipendenti.
Il progetto Justice-Er
Ma l’impegno della Regione per una giustizia più veloce e vicina ai cittadini non si ferma qui. La Giunta regionale ha approvato ad agosto Justice-Er, un progetto di durata triennale che potrà contare da qui al 2020 su 1,2 milioni di euro.
Due le azioni previste. Attivazione di circa 80 borse di studio della durata di 10 mesi (dalle 25 alle 30 borse di studio annuali) rivolte a laureati presso gli atenei emiliano-romagnoli interessati a svolgere attività di ricerca presso gli uffici giudiziari, su alcune delle principali riforme che interessano il sistema giudiziario italiano come il processo civile e penale telematico o la disciplina dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Le borse di studio saranno assegnate attraverso avviso pubblico in collaborazione con la Fondazione Crui, braccio operativo della Conferenza dei Rettori delle Università italiane.
La seconda azione, in collaborazione con Lepida Spa, riguarda l’utilizzo implementazione delle tecnologie informatiche per semplificare le procedure, favorire l’accesso e l’interscambio delle informazioni e l’erogazione dei servizi al cittadino, riducendo tempi e costi. Tra gli obiettivi la diffusione di sportelli di prossimità per cittadini e imprese per facilitare il decentramento di alcune attività della giustizia civile in collaborazione con gli enti locali.