Nella filiera dell’auto, composta da produzione e servizi e comprensiva della fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione di carrozzerie, produzione parti e accessori e la fabbricazione di motociclette e dei servizi di vendita autovetture, manutenzione e riparazione di autoveicoli, operano 173.785 imprese con 521.777 addetti. L’analisi del comparto emerge da un report di Confartigianato Lapam nazionale. Il comparto, come noto, è molto sviluppato anche nel nostro territorio.
Modena fa registrare un lieve calo di imprese tra il secondo trimestre 2017 e lo stesso periodo 2018: sono infatti 1.157 le aziende del comparto (erano 1.173, -1,2%) di queste 942 sono artigiane, erano 968 e il calo è del 2,7%. Anche Reggio Emilia fa registrare un lieve calo di imprese tra il secondo trimestre 2017 e quello 2018: sono 794 le aziende del comparto (erano 798, -0,5%) di queste 669 sono artigiane, erano 674 e il calo è dello 0,7%.
Complessivamente, sottolinea la ricerca Confartigianato Lapam, nella filiera 7 addetti su 10 (70,1%, pari a 365.778 unità) lavorano in imprese con meno di 50 addetti (50,9% in imprese con meno di 10 addetti e 19,2% in imprese con 10-49 addetti). Se nella produzione gli addetti sono concentrati (86,5%) in imprese con oltre 50 addetti, nei servizi e commercio della filiera la quasi totalità degli addetti (94,8%) lavora in imprese con meno di 50 addetti.
Nel dettaglio settoriale osserviamo che nella filiera auto il 53,4% delle imprese si occupa della Manutenzione e riparazione di autoveicoli, il 28,3% del Commercio di autoveicoli, il 10,3% del Commercio di parti e accessori di autoveicoli, il 5,7% del Commercio, manutenzione e riparazione di motocicli e relative parti ed accessori, l’1,2% della Fabbricazione di parti ed accessori per autoveicoli e loro motori, lo 0,8% Fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e lo 0,3% della Fabbricazione di autoveicoli. Nell’ultimo anno le imprese della Manutenzione e riparazione di autoveicoli registrano una lieve riduzione (-0,5%).
Confartigianato Lapam sottolinea poi il rischio dazi Usa sulle auto di produzione UE che colpirebbe in modo diretto e indiretto anche i piccoli produttori della componentistica made in Italy. In particolare è il nostro Paese che ha un maggiore numero di addetti di MPI sotto i 50 addetti del settore: la quota di occupati in MPI nelle imprese italiane che producono parti e componenti di auto pari al 14,4% – pari a circa 12 mila addetti) è maggiore di quella di Spagna (8,4%), Francia (6,2%) e Germania (3,4%). L’Italia è il primo paese UE per addetti nelle piccole imprese della componentistica. Inoltre va anche considerato che le imprese italiane che esportano parti e accessori per autoveicoli sono ancor più esposte al problema in quanto il primo mercato estero di riferimento (21% delle esportazioni) è la Germania, primo esportatore europeo di auto e parti accessorie negli Stati Uniti.