“Se non lo avessimo letto, nero su bianco, su alcune, testate modenesi avremmo pensato ad un scherzo.” È la prima reazione del Consorzio il Mercato alla nota congiunta di ANVA Confesercenti e FIVA Confcommercio. “In alcuni casi le proposte avanzate, allo stato attuale, non sono praticabili dato che si violerebbero una serie di norme cogenti. Bizzarro, e si tratta di un eufemismo, che a proporre certe soluzioni siano Associazioni che, del rispetto delle regole, dovrebbero farsi rigidi difensori. Un esempio? Lo spostamento della merce usata nell’area dei cosiddetti ferri vecchi: oggi le regole non consentono di farlo. Il problema esiste, lo abbiamo sollevato noi del Consorzio da decine di mesi per trovare, con il Comune, soluzioni praticabili e legali. Bene, da sette mesi il dialogo segna il passo perché ANVA e FIVA, non hanno dato la loro disponibilità al confronto con il Comune.”
“Vorremmo che le Associazioni mettessero da parte i pregiudizi e che iniziassero a lavorare a fianco e non contro gli ambulanti. Gli attuali organi direttivi – composti tra l’altro da ambulanti iscritti a tutte le Associazioni di riferimento – non si sono insediati attraverso un’azione militare: hanno vinto in modo schiacciante delle elezioni libere e democratiche e se molti di loro sono stati rieletti forse è perché la maggioranza ha ritenuto che avessero lavorato bene.”
“Per coloro che avessero qualche dubbio sui pregiudizi, ricordiamo che la contabilità del Consorzio per anni è stata tenuta da una delle due Associazioni (Confesercenti) che oggi si proclamano paladini degli ambulanti e tornano ad accusare il Consorzio di gestione non tracciabile. A chi ha poca memoria ricordiamo che Il Presidente del Consorzio aveva scelto, con i colleghi dell’organo direttivo, come consulente di fiducia la società di servizi della citata Associazione. La stessa Associazione, che aveva ricevuto la fiducia oltre che il pagamento del servizio, fece causa al Presidente per presunti illeciti amministrativi. Ricordiamo che non ricevette però nessuna sanzione in quanto il giudice disse “il fatto non sussiste”. Quella stessa Associazione allora non sollevò alcun problema sui mercati straordinari e anzi fu tra i sostenitori. E come se non bastasse quello che a Modena è il diavolo, va bene che accada a Carpi e Sassuolo dove il Consorzio il Mercato non gestisce nulla.”
“Continuare a parlare di scarsa rintracciabilità dei pagamenti è al limite della mala fede. I bilanci sono accessibili a tutti i consorziati, anche da casa, tramite la parte riservata del sito internet. Rispetto ai colleghi morosi, dopo tra l’altro avere assunto congiuntamente la decisone, ricordiamo che i controlli sono divenuti più stringenti e che i risultati sono tangibili. Tutto questo però viene fatto cercando prima di tutto di non “uccidere il cavallo” perché è un collega e in secondo luogo perché da alcuni anni la crisi dei consumi morde tutti. Insinuare poi che qualcuno operi non negli interessi degli operatori è grottesco. Ricordiamo che il Consorzio è formato da ambulanti. Ad oggi il Consorzio è un modello gestionale di riferimento a livello nazionale. Sicuramente c’è da migliorare facciamolo però pensando davvero all’interesse delle imprese.”
“Ma non vogliamo andare oltre e lanciamo una sfida pubblica: nelle prossime settimane organizziamo, con anche i giornalisti una visita al mercato per vedere se davvero nulla funziona e il degrado è ovunque per poi terminare nella redazione di chi vorrà ospitarci, con un confronto pubblico sul futuro del Mercato di Modena.”