Dall’inizio del 2015, data di avvio del progetto “Una scelta in Comune”, sono stati 1.757 i modenesi che in occasione del rilascio o del rinnovo della carta d’identità hanno espresso la propria disponibilità alla donazione degli organi.
Lo ha comunicato l’assessora con delega ai Servizi demografici Ludovica Carla Ferrari rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 23 novembre, all’interrogazione di Simona Arletti (Pd), sullo stato di attuazione del progetto che prevede che ai cittadini che si recano all’anagrafe per il rinnovo del documento di identità venga richiesto espressamente se intendono dire sì alla donazione di organi.
Nel 2016, unico anno completo per il quale ci sono i dati puntuali, sono stati 835 (pari a circa il 5 per cento del totale) i cittadini che, rinnovando la carta d’identità, hanno detto sì alla donazione di organi e tessuti. I rifiuti sono stati rarissimi (meno dello 0,3 per cento), mentre rimane elevata la quota di cittadini che non si esprime. Il dato complessivo delle 1.757 disponibilità dichiarate, ha sottolineato l’assessora, “è comunque sottostimato poiché dall’introduzione la scorsa primavera della Carta d’identità elettronica, i dati vengono immediatamente trasmessi al Sistema informativo trapianti e il software non consente al Comune estrazioni sistematiche a fini statistici”.
Oltre al numero delle disponibilità raccolte, la consigliera Arletti ha chiesto anche come ci si sta organizzando per l’aggiornamento e la formazione del nuovo personale comunale, ricordando alcune segnalazioni di cittadini che non hanno potuto inserire la loro scelta “perché la pratica era già chiusa”.
Gli operatori di sportello, ha risposto Ferrari, sono costantemente formati sulle novità che riguardano i documenti rilasciati dal servizio demografico, sia attraverso un’istruzione interna sia partecipando alle iniziative dell’Associazione nazionale degli ufficiali di stato civile e anagrafe. “Indicazioni puntuali sono state fornite anche in occasione dell’avvio dell’emissione delle nuove carte d’identità elettroniche. Come avveniva in precedenza, anche in questo caso, gli impiegati chiedono ai cittadini di esprimersi sulla loro volontà di donare gli organi. Inoltre, dall’inizio di novembre il sistema prevede un passaggio obbligato che richiede al cittadino la sottoscrizione di un modello specifico anche nel caso in cui non voglia esprimere alcuna scelta. La modifica – ha sottolineato l’assessora – consente di superare eventuali inconvenienti che possono essersi verificati al momento dell’entrata in vigore del documento elettronico che prevede un procedimento piuttosto lungo per cui non si può escludere che, in alcuni casi, per velocizzare l’operazione e ridurre i tempi di attesa dei cittadini non ci sia stata la richiesta esplicita ai cittadini di esprimere la propria volontà”.
La modifica introdotta a novembre, ha spiegato ancora Ferrari, dovrebbe costituire una valida garanzia che al cittadino che si reca all’Anagrafe per un nuovo documento d’identità “sia richiesto di esprimere la propria volontà sulla questione importante e delicata della donazione degli organi, senza indurre naturalmente obblighi e consentendo sempre anche la possibilità di dichiarare che non si effettua alcuna scelta. Tutti gli addetti hanno già familiarizzato in questi giorni con le modifiche della procedura, e nello stesso modo saranno formati altri impiegati che in futuro saranno adibiti alla stessa mansione”.
Nella replica la consigliera Arletti ha apprezzato la modifica della procedura “che prescrive di esprimere una scelta”. La consigliera ha giudicato elevatissimi i numeri del 2016 rispetto al sistema precedente, “significa che il progetto ha portato un cambiamento positivo anche se occorre continuare a lavorare in ambito culturale per sensibilizzare alla donazione”.