“Nel territorio del Comune di Modena sono 17 i passaggi a livello di “Gigetto”, tutti dotati di sistema di protezione con dispositivi di segnalazione stradale e ferroviario.
Vengono osservati scrupolosamente tutti i protocolli e le normative vigenti atti a garantire, in ogni circostanza, le condizioni di maggior sicurezza”.
Lo ha detto l’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi, riportando le informazioni fornite da Fer (Ferrovie Emilia Romagna), nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 26 ottobre in risposta all’interrogazione del consigliere di FI Giuseppe Pellacani, trasformata in interpellanza, sulla sicurezza dei passaggi a livello di “Gigetto”.
In particolare, il consigliere ha richiamato l’episodio dello scorso luglio in cui, al passaggio a livello di via Panni, il treno transitò nonostante le sbarre fossero alzate, e ha chiesto “quali iniziative intendano adottare per assicurare la sicurezza dei passaggi a livello della ferrovia Modena–Sassuolo” e “se ritengano opportuno chiedere rassicurazioni in merito a Ferrovie dell’Emilia Romagna”.
L’assessore ha spiegato che “sulla linea Modena-Sassuolo si presenta una situazione in cui i passaggi a livello sono a una distanza media di 700 metri l’uno dall’altro, con conseguenti difficoltà per la viabilità cittadina e per l’efficienza del servizio. In termini di pianificazione – ha proseguito –sono due le soluzioni possibili: la completa trasformazione della linea o la riduzione del numero dei passaggi a livello attraverso interventi e progetti di bypass con interramento o sopraelevazione della linea ferroviaria o della strada, tenuto conto della difficoltà di realizzare rampe nella città costruita e di garantire l’accesso viario ai mezzi del trasporto pubblico locale. La prima è un’ipotesi che però fa i conti con l’insostenibilità economica, la seconda è a sua volta costosa, ma stiamo discutendo con Fer, che ha alcune risorse a disposizione, per capire se riusciamo a fare gli interventi almeno nelle situazioni più gravi: credo che entro il 2018 si possano mettere in cantiere un paio di interventi”.
Rispetto alla sicurezza, l’assessore ha precisato che “tutti i passaggi a livello sono sottoposti a un piano di manutenzione ordinaria che prevede una visita mensile e una visita semestrale, nel corso delle quali il sistema di protezione viene verificato in ogni sua singola parte per assicurare il regolare funzionamento e quindi la sicurezza della circolazione treni. Può succedere però – ha precisato – che in caso di guasto, come quello accaduto nella mattina del 4 luglio, le barriere del passaggio a livello rimangano aperte. In situazioni di questo genere i segnali ferroviari distribuiti lungo la linea avvertono il macchinista della anomalia per la conseguente fermata del treno e, nel caso specifico, il macchinista, arrestato il convoglio in prossimità del ciglio stradale e accertato che nessun veicolo sopraggiungesse da ambedue i sensi di marcia, ha attraversato il passaggio a livello a bassa velocità in regime di ‘marcia a vista’. In ogni caso – ha aggiunto Giacobazzi – le recenti disposizioni per l’attraversamento di passaggi a livello guasti con le barriere aperte impongono che il passaggio del treno possa avvenire a seguito di presenziamento della strada da parte delle Forze dell’Ordine o del personale ferroviario, con il compito di vigilare e arrestare il traffico stradale”.
L’assessore ha infine riportato i dati forniti da Fer: nel corso del 2017, su 76 problematiche evidenziatesi ai passaggi a livello, ben 36 sono riconducibili alla responsabilità di automezzi che hanno abbattuto barriere regolarmente abbassate o investito casse di manovra.
Sul tema è intervenuto anche Marco Bortolotti chiedendo quali sono le ragioni per cui, nell’episodio di via Panni, sono rimaste aperte le sbarre e che intervento è stato fatto da Fer dopo. Il consigliere ha inoltre chiesto se “ci sono protocolli di comportamento in attesa delle Forze dell’ordine in caso di guasto, per capire se ciò può portare a ritardi considerevoli con disagi per gli utenti di questa linea, che sono in aumento”.
Nella replica, anche il consigliere Pellacani ha chiesto se “esiste un protocollo da seguire, dal momento che, nel caso del guasto al passaggio a livello di via Panni, il macchinista ha operato una ‘marcia a vista’ invece che aspettare le Forze dell’ordine. Avrebbe dovuto comportarsi diversamente?”, ha domandato. “Questo è l’unico dubbio che mi è rimasto, per il resto ritengo la risposta completa e soddisfacente”.
In chiusura l’assessore Giacobazzi ha risposto che il guasto al passaggio a livello di via Panni “era di tipo meccanico, relativo al dispositivo di alimentazione che solleva le sbarre. Al momento in cui è avvenuto l’episodio – ha precisato – il macchinista ha effettuato la manovra che legittimamente poteva fare; con le norme in vigore oggi invece non potrebbe più farlo. Verificherò che i macchinisti abbiano tutte le disposizioni necessarie per effettuare le manovre in caso di guasto in tempi brevi”.