Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha concluso un’importante operazione congiunta tra Squadra Mobile e Compartimento Polizia Ferroviaria per l’Emilia Romagna, che ha portato all’arresto di due giovani italiani per detenzione ai fini di spaccio oltre al sequestro di un’ingente quantitativo di sostanza stupefacente e più di venticinque mila euro in contanti.
Il tutto è nato da un controllo effettuato presso la stazione centrale dagli uomini della Polfer che, notata la presenza di un ragazzo di 22 anni dal cui zaino proveniva l’inconfondibile e caratteristico odore di stupefacente, rinvenivano 1 kg di marijuana ben celato nel bagaglio. Ad esso si aggiungevano 9,30 g di cocaina e 11.160 euro di denaro ritrovati nel corso della perquisizione effettuata successivamente all’interno della sua abitazione bolognese.
I successivi approfondimenti investigativi della Squadra Mobile consentivano di risalire ad un complice, un ragazzo anch’esso italiano di 24 anni, nell’abitazione del quale veniva ritrovato 1 kg di hashish.
Gli elementi raccolti portavano gli inquirenti a ritenere che i due giovani italiani fossero in realtà due semplici intermediari all’interno di un giro più grande di loro. Ulteriori indizi conducevano infatti ad un presunto fornitore, nel cui domicilio venivano trovati e sequestrati circa 1,7 Kg di ma marijuana, 530,29 grammi di hashish, 2,22 grammi di ecstasy, materiale per il confezionamento, un bilancino, una macchina conta soldi, nonché la somma di 16.540 euro. Il soggetto, un albanese di 25 anni, veniva denunciato in stato di libertà in quanto al momento non reperibile.
Altri spunti investigativi conducevano nel frattempo anche al titolare di un bar ubicato nei pressi della stazione, che risultava appoggiarsi ai due ragazzi italiani per confezionare la cocaina da rivendere ai propri clienti del locale. Anche quest’ultimo veniva denunciato in stato di libertà ai sensi dell’art 73 DPR 309/90.
I due italiani, arrestati in flagranza e condotti presso la locale Casa Circondariale, a seguito della convalida dell’arresto sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in Abruzzo presso le abitazioni dei rispettivi familiari, tenuto conto dell’assenza di precedenti penali e della loro giovane età.