Dal 2017 partiranno a Bologna 400 percorsi di inserimento al lavoro per persone in difficoltà. Un’azione da 1,8 milioni di euro di cui 1,6 provenienti dal Fondo Sociale Europeo. Si tratta di 340 tirocini (310 da 4 mesi e 30 da 6 mesi) e di 60 percorsi formativi. La novità è contenuta nell’accordo di programma e nel piano integrato territoriale, approvati dalla giunta di Palazzo d’Accursio nel corso dell’ultima seduta, che si riferiscono alla legge regionale 14/2015 (“Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro sociali e sanitari”).
La legge regionale 14/2015 ha dato il via a una modalità di lavoro nuova in materia di integrazione tra gli ambiti del lavoro, del sociale e della sanità. E’ previsto infatti che questi tre ambiti dell’intervento locale sul welfare, che afferiscono ad altrettanti enti (Agenzia regionale per il lavoro, Comune e Asl) operino insieme nelle azioni di presa in carico dei cittadini fragili, superando le divisioni e lavorando a sei mani. In particolare, a livello di programmazione, Regione, Comune e Asl devono definire un piano di interventi integrato, ed è questo il documento approvato dalla giunta: nel piano, che in una prima fase sperimentale ha validità annuale (a regime diventerà triennale), sono contenute le risorse che ciascun ente mette a disposizione (in tutto 1,8 milioni di euro) e le prestazioni che saranno erogate (400 percorsi di inserimento al lavoro). A livello professionale, nascerà un’équipe con specialisti di servizi per il lavoro, per il sociale e per la sanità, che valuterà i casi proposti dai punti di accesso cui si rivolgono i cittadini in difficoltà. Infine, per la valutazione dei casi, per determinare il livello di fragilità e vulnerabilità e per poi ammettere i singoli cittadini alle prestazioni, l’équipe si rifarà allo strumento valutativo approvato dalla Regione e sul quale è in corso la formazione agli operatori per metterli in condizione di utilizzarlo.
“In linea con quanto già fatto in precedenza, vi è un’opportunità nuova ed importante di inserimento lavorativo delle persone più vulnerabili e svantaggiate – afferma Luca Rizzo Nervo, assessore comunale a Sanità, Welfare e Innovazione sociale e solidale – e, per la prima volta, nell’applicazione della legge 14/2015, vi è una presa in carico integrata e una valutazione condivisa fra sociale e lavoro. Questo semplifica l’accesso delle persone e introduce maggiore equità nella valutazione. Una prospettiva che potrà ulteriormente essere rafforzata dal dialogo avviato fra Comune, mondo delle imprese e Chiesa di Bologna per azioni di promozione del lavoro e di inclusione lavorativa, con una particolare attenzione ai giovani e alle persone adulte che perdono il lavoro”.
I 400 percorsi saranno personalizzati e si prevede che i destinatari abbiano le seguenti caratteristiche: giovani neomaggiorenni in uscita dai percorsi di comunità per minori o giovani con situazioni familiari particolarmente fragili; adulti in condizione di disagio sociale, inoccupati o disoccupati, con particolare attenzione ai genitori di figli minori, alle persone in condizione di emergenza abitativa; adulti in condizione di marginalità estrema, con particolare vulnerabilità e senza fissa dimora, che si rivolgono ai servizi sociali a bassa soglia di accesso; adulti o giovani richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, sussidiaria o umanitaria; persone in carico ai servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche e la disabilità dell’Asl di Bologna; persone in carico al Centro per l’impiego in possesso dei requisiti di fragilità. Le aree professionali entro cui si svolgeranno i tirocini si riferiscono in particolare a distribuzione pasti, progettazione e costruzione edile, autoriparazione, progettazione e gestione del verde e difesa e valorizzazione delle risorse del territorio.