prima_infanziaL’Unione delle Terre d’Argine, dopo una prima rilevazione nel 2011, ha studiato il grado di soddisfazione e di percezione della qualità dei servizi alla prima infanzia, svolgendo nei mesi scorsi un’indagine che ha coinvolto ben 902 delle 2.798 famiglie frequentanti le scuole d’infanzia comunali, statali e paritarie autonome nell’anno scolastico 2015/2016.

L’indagine ha esaminato la qualità percepita in merito a sette aree ritenute significative per la qualità delle scuole d’infanzia che riguardavano, oltre agli aspetti più tecnici (quali il calendario di apertura, gli orari, l’accessibilità, gli aspetti strutturali, il servizio pasti e di pulizia), anche aspetti pedagogici, come la professionalità del personale insegnante e le proposte educative, e, infine, l’aspetto legato alla partecipazione delle famiglie.

I risultati rendono conto di una soddisfazione generale molto alta con valutazioni medie sui singoli aspetti indagati che non scendono mai al di sotto dell’8,1 e con punte di 8,8. Se si considera il confronto con i dati del 2011, inoltre, si può affermare che la soddisfazione delle famiglie si è confermata, crescendo in quasi tutti gli aspetti monitorati. Su alcune aree si nota un miglioramento significativo (ad esempio le modalità organizzative di accesso alla scuola e quella degli orari di chiusura, ma anche quella relativa a spazi interni ed esterni della struttura), mentre su altre la crescita risulta più lieve (ad esempio l’area dei servizi di refezione e pulizia).

Si confermano come elementi centrali del servizio il personale insegnante e le proposte educative, aspetti sui quali non si rilevano differenze significative tra le diverse gestioni. Tutto il resto sembra ruotare intorno a questi aspetti e completare un’offerta che, in generale, viene percepita con un gradimento elevato. Per il 42,2% delle famiglie il servizio è stato addirittura migliore delle proprie aspettative iniziali e l’82,1% rifarebbe la stessa scelta.

Paola Guerzoni, assessore alle Politiche Educative e Scolastiche dell’Unione delle Terre d’Argine, è molto soddisfatta dei risultati della ricerca: “l’indagine mette in luce come, nonostante le difficoltà delle famiglie e delle amministrazioni di questi ultimi 5 anni, il servizio confermi una tenuta importante e miglioramenti su molteplici e specifici aspetti. Questo dato è tanto più significativo se consideriamo che quasi tutti i bambini da 3 a 6 anni frequentano la scuola di infanzia e che sia il tasso di scolarizzazione dei piccoli residenti che la percentuale di domande accolte su quelle presentate è molto vicino al 100%”

Adottando lo strumento già utilizzato nella prima indagine e avvalendosi della preziosa collaborazione di ForModena, il questionario è stato proposto nella usuale doppia versione cartacea e on-line (che è stata utilizzata dalla maggioranza dei genitori).

La risposta delle famiglie si conferma molto alta: delle 2.798 famiglie frequentanti le scuole d’infanzia, 902 hanno accettato di rispondere, suddivise tra servizi statali (444), comunali (239) e paritarie/autonome (220), con una percentuale di rientro del 40,1%, dato assai significativo nelle indagini di customer. Questi numeri, inoltre, consentono di ridurre di molto il margine d’errore e quindi considerare i dati attendibili e generalizzabili.

I risultati rendono conto di una soddisfazione generale molto alta (vedi tabella sottostante), con valutazioni medie sui singoli aspetti indagati che non scendono mai al di sotto dell’8,1 (su una scala da 1 a 10 è da considerarsi una valutazione molto buona) e con punte di 8,8, giudizio che può ritenersi ottimale. Se si considera il confronto con i dati del 2011, inoltre, si può affermare che la soddisfazione delle famiglie è rimasta stabile (la soddisfazione generale media del 2011 era di 8,3, stesso dato del 2016), ma che quasi tutti i singoli fattori rilevati hanno raggiunto giudizi più positivi. Su alcune aree si nota un miglioramento significativo (ad esempio le modalità organizzative di accesso alla scuola che ottiene 8,4 rispetto all’8,0 di cinque anni fa, o quella degli orari (in particolare di chiusura) che consegue nel 2016 un 8,4 invece di 8,2, ma anche quella relativa a spazi interni ed esterni della struttura che passa dal 7,8 del 2011 all’8,3 di oggi. Si confermano come elementi centrali e di maggiore soddisfazione del servizio il personale insegnante (voto medio 8,8) e le proposte educative (8,6).

E’ anche sorprendente il fatto che nonostante gli eventi che hanno interessato la nostra comunità negli ultimi cinque anni (terremoto e crisi economica), la percezione della qualità espressa da famiglie diverse e nuove si conferma sugli stessi elevati punteggi.

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L’assessore Paola Guerzoni continua: “le aspettative di qualità, molto alte, vengono soddisfatte e addirittura superate nella maggior parte dei casi. Fa inoltre piacere rilevare che le aree su cui l’amministrazione di allora si era impegnata a lavorare, e che noi abbiamo portato avanti come mandato, hanno un riscontro effettivo nell’aumento della soddisfazione percepita. Viene confermata un’offerta davvero molto buona con altre importanti informazioni su come migliorarla ulteriormente, all’interno di una visione che considera la famiglia non un semplice ‘consumatore’, ma un attore consapevole, che prende parte al processo di costruzione del servizio stesso, come testimoniano anche i tanti processi partecipativi recentemente messi in atto con cittadini e genitori che sono sempre di più ‘agenti’ della qualità dei nostri servizi per l’infanzia. Questi risultati costituiscono per noi motivo di orgoglio e ci ripagano in modo significativo dell’impegno profuso in questi anni di forte investimento da parte dell’Unione sul sistema integrato delle scuole di infanzia (che è composto dalle scuole statali, comunali e private paritarie), in termini ad esempio di assunzioni di insegnanti nelle scuole che gestiamo direttamente, di significativi contributi economici per le scuole private, oppure di percorsi formativi, di innovazione e di qualificazione per tutto il sistema. Complimenti davvero a tutto il personale insegnante, ausiliario, pedagogico e degli uffici territoriali. I buoni risultati non ci devono tuttavia fare dormire sonni tranquilli: abbiamo ancora diverse cose da migliorare e punti di attenzione da tenere; è necessario continuare ad investire e a sperimentare percorsi concreti ad esempio per rendere i servizi sempre più aperti, accessibili, accoglienti, rispettosi delle diversità e integrati; servizi che devono essere certamente innovati tenendo sempre al centro, non le mode o le aspettative del momento, ma il benessere dei bambini. È di pochi giorni fa la notizia che una scuola d’infanzia comunale di Carpi gestita dall’Unione, quale rappresentante dell’intero sistema scolastico 0/6 anni, ha avuto approvato dalla UE, nell’ambito del Programma Erasmus+, un progetto denominato “What’s up in education: new models for future pre-school services”. L’iniziativa offrirà alle nostre insegnanti la possibilità di confrontarsi con altre scuole europee, di ampliare la conoscenza di altre e diverse modalità educative e organizzative, e ci consentirà di esportare e sperimentare le pratiche di gestione dei servizi educativi ritenute più innovative e utili per il nostro contesto”.

 

Per l’anno scolastico in corso si sta predisponendo la rilevazione della qualità percepita del servizio di refezione in modo da completare la percezione della qualità anche sugli aspetti più di corollario dell’offerta educativa, ma ugualmente importanti.

 

Per chi volesse approfondire ulteriormente i risultati della ricerca, sono stati programmati diversi incontri di illustrazione con le diverse scuole, il personale, i genitori e i cittadini interessati, ed è disponibile un report di sintesi sul sito dell’Unione (www.terredargine.it/istruzione/qualità) e sul sito dedicato ai servizi 0/6 (servizi06.terredargine.it/famiglie/partecipazione).