Greenpeace ha diffuso foto e video di una situazione a dir poco paradossale che sta avvenendo in Indonesia: piantagioni di palma da olio al posto delle foreste torbiere distrutte dagli incendi. Ce ne parla Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, sulla base delle note di Greenpeace, che ha chiesto al governo indonesiano di impedire che si possa trarre profitto dalla distruzione delle foreste e dalla conseguente emergenza ambientale e sanitaria provocata dagli incendi, dal fumo e dalle ceneri che soffocano la regione. “Questi incendi – afferma Martina Borghi, campaigner Foreste di Greenpeace Italia – sono uno dei peggiori disastri che abbiano mai colpito il Paese: è impensabile che sia consentito trarre profitto da una tale crisi. Il Presidente indonesiano Joko Widodo deve impegnarsi urgentemente nel ripristino delle foreste distrutte, impedendo che altre palme da olio vengano piantate”. Secondo l’ente no profit, dopo settimane di emergenza roghi, diventa sempre più grave il rifiuto del governo indonesiano di rendere pubbliche le mappe aggiornate che mostrino i siti di produzione di olio di palma e le concessioni forestali a norma, con dati relativi alla perdita di copertura arborea e foreste primarie. Non solo: “il mese scorso – si legge in una nota – la Commissione anti-corruzione ha riferito che, negli ultimi dieci anni, la deforestazione illegale è costata all’Indonesia nove miliardi di dollari in royalties del legno perdute.