Una serata per fare il punto sulla Pietra di Bismantova e sui lavori di messa in sicurezza dopo il crollo del febbraio 2015 è stata organizzata per martedì prossimo, 14 giugno. L’iniziativa vede collaborare il Comune di Castelnovo Monti, la Diocesi, il Comitato per il Restauro dell’Eremo, ma anche la Regione Emilia Romagna e il Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. L’appuntamento è dalle 20.30 nella sala del Consiglio comunale: ci sarà il saluto e l’introduzione del Sindaco Enrico Bini, poi a seguire sarà illustrato il sistema per il monitoraggio dei dissesti alla Pietra di Bismantova e i dati ottenuti, con gli interventi di Alessandro Corsini, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e del geologo Giovanni Truffelli del Servizio Area Affluenti Po. Sarà poi illustrata la progettazione e direzione dei lavori, dagli interventi in emergenza alla messa in sicurezza, con l’intervento del geologo Nicolò Doglioni. Interverranno poi don Tiziano Ghirelli, dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, don Evangelista Margini, Parroco di Castelnovo Monti, e i responsabili del Comitato per il Restauro del Santuario di Bismantova. Infine Fausto Giovannelli, Presidente del Parco nazionale. Sul significato dell’incontro spiega il Sindaco Bini: “Abbiamo reputato importante incontrare la popolazione per fornire le informazioni dettagliate sui lavori condotti negli ultimi mesi, sulla messa in sicurezza della rupe e sulle prospettive di prossima riapertura dell’area attigua all’eremo, a cui poi potrà seguire la ripresa dei lavori di restauro dell’edificio religioso condotti dal Comitato. La Pietra resta il simbolo identitario di Castelnovo e dell’Appennino, e per noi è molto importante poter tornare presto alla sua piena fruibilità. Intanto, visto l’avvio della stagione estiva, la Pietra si presenta con tutti i sentieri puliti e fruibili, è ovviamente possibile arrivare sul piano sommitale, sono aperti e pronti ad accogliere i turisti sia il Rifugio della Pietra che la Foresteria San Benedetto: la chiusura della “zona rossa” quindi, essendo una porzione molto piccola seppur fortemente rappresentativa per il suo valore spirituale, artistico e storico, non limita l’accesso turistico in alcun modo”.