Domani mattina – venerdì 25 marzo – alle ore 10 presso la sala Biasin in via Rocca 22 a Sassuolo, si terrà una conferenza stampa aperta al pubblico sulla Bretella Campogalliano Sassuolo. Relazioneranno l’On Michele Dell’orco (Capogruppo M5S Parlamento, già commissione trasporti); Silvia Piccinini (consigliera regionale M5S Emilia Romagna); Erio Huller (capogruppo consiglieri M5S Sassuolo); Giuseppe Amici (capogruppo consiglieri M5S UCDC); Annalita Luppi (consigliere M5S Casalgrande); Elisabetta Scardozzi (consigliere M5S Modena) e Luca Rossi (consigliere M5S Rubiera).
“Si tratta di un’opera che ancora oggi, a distanza di oltre trenta anni dal periodo in cui era stata auspicata, ha accumulato una quantità sorprendente di ombre di ogni tipo, oltre ad un incremento dei costi di realizzazione che la renderanno una delle opere autostradali più costose mai realizzate in Italia, in percentuale dei soli 18 chilometri di percorso – afferma M5S – Su questo progetto si è sentito di tutto, persino che verrà concepito con pagamenti a pedaggio ogni tre chilometri con sei uscite. Quello ché è certo, fino ad oggi, è che si tratterà di un ennesimo project financing con una cospicua partecipazione economica pubblica.
Dietro il progetto infatti è previsto un investimento ciclopico di quasi seicentomilioni di euro dei quali oltre duecento milioni di denaro pubblico. Mentre nel frattempo sono state realizzate nuove vie che hanno reso obsoleto il progetto.
I relatori parleranno delle vere ragioni che sono dietro quest’opera e cosa provocherà veramente sul territorio – prosegue M5S – smascherando gli slogan di coloro che la vogliono a tutti i costi, vedendo in essa solo un piatto ricco nel quale attingere perché, come detto di ombre ve ne sarebbero tante. Per esempio la presenza delle prime società, (Coopsette) che dovevano effettivamente realizzare o partecipare alla sua costruzione. Per elencarne solo alcuni: Il fatto che verrebbe gravemente danneggiata l’isola ambientale del Colombarone; verrebbero distrutti siti archeologici, in alcuni casi di importanza; abbattute centinaia di piante censite ultracentenarie e protette; demoliti edifici storici di tutela del patrimonio artistico e architettonico; compromesse falde acquifere; aumentato l’inquinamento perché si penalizzerebbe il trasporto su rotaia. C’è poi la questione delle cave di ghiaia presenti lungo il percorso, la questione del loro reintegro, come di legge, che dovrebbe essere a carico dei cavatori di ghiaia, da sempre sostenitori del PD. Anche il fatto che il patrimonio di sfruttamento, non ancora ben definito, varrebbe più di tutte le spese della stessa struttura, in un territorio che ha altre priorità che vanno dalla salvaguardia della salute, dell’ambiente e alla tutela del territorio. Questi – conclude M5S – sono solo alcuni degli argomenti che verranno trattati in modo più approfondito venerdì mattina”.