Stefania-Z-bisjpgProvata da quanto successo ma in buone condizioni di salute, Stefania Z., la 21enne di Fiorano che stamattina si trovava all’aeroporto internazionale di Zaventem a Bruxelles quando alle otto un kamikaze si è fatto esplodere devastando la sala partenze internazionali, uccidendo undici persone (mentre un’ottantina sono rimaste ferite gravemente) è stata trasferita a Leuven (Lovanio) all’interno di una discoteca nel villaggio universitario a 30 km da Bruxelles.

Bruxelles
“Siamo abbandonate a noi stesse – racconta Stefania – Qui nessuno parla italiano, se vogliamo mangiare ce lo dobbiamo comprare, ci danno solo acqua. L’unica cosa che abbiamo con noi è il bagaglio a mano, le nostre valigie chissà dove”. “La Polizia locale non sa niente, mentre la Farnesina non riesce a darci risposta su quando e come potremmo rientrare in Italia”. Insomma un vero caos.
leuvenStefania, che lavora a Sassuolo, stava rientrando da una vacanza di alcuni giorni in America (dove risiedono alcuni parenti) assieme ad un’amica, pure lei rimasta illesa. Il suo volo ha fatto scalo all’aeroporto di Zaventem da dove avrebbe dovuto riprende il viaggio per l’Italia. Numerosi gli italiani presenti all’aeroporto nel momento della deflagrazione ma secondo le prime informazioni, assieme all’amica e ad un’altra ragazza, ad ora sarebbero le uniche connazionali trasferite nel villaggio.

 

Un’ora dopo sono scoppiati ordigni in metropolitana, tra le stazioni di Maelbeek e Schuman, nel cuore del quartiere che ospita le istituzioni Ue. In questo caso le vittime confermate finora sono quindici, decine i feriti. In tarda mattinata l’Isis avrebbe rivendicato la paternità degli attentati.