Venerdì 18 marzo si concludono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Immagine. Forme di conoscenza e teorie della rappresentazione, ideato dal Centro Culturale. L’incontro di venerdì dal titolo Immagini e merci. Il dispositivo estetico è a cura di Fulvio Carmagnola, professore di Estetica presso l’Università di Milano-Bicocca, dove coordina il gruppo di ricerca “Orbis Tertius” sull’immaginario contemporaneo. Nei suoi studi Carmagnola si è occupato del rapporto tra l’estetica e il mondo della comunicazione e delle merci, concentrandosi sul ruolo delle immagini nella società postindustriale e dell’applicazione di modelli cognitivi alla progettazione e all’organizzazione. Ha inoltre ricostruito le origini e indagato le trasformazioni storiche delle nozioni di simbolico, immaginario, valore e gusto al confine tra arte, economia e psicoanalisi. Ha pubblicato recentemente: Il consumo delle immagini. Estetica e beni simbolici nella fiction economy (Milano 2006); Abbagliati e confusi. Una discussione sull’etica delle immagini (Milano 2010); L’irriconoscibile. Le immagini alla fine della rappresentazione (Milano 2011); Clinamen. Lo spazio estetico nell’immaginario contemporaneo (Milano-Udine 2012); Dispositivo. Da Foucault al gadget (Milano-Udine 2015).
Negli ultimi decenni si è assistito alla nascita di una nuova forma di economia, che può essere definita “immaginaria” o “finzionale” dal momento che il valore delle merci prodotte dipende in primo luogo da ciò che esse rappresentano, dal loro potere simbolico, dalla loro capacità di agire sul desiderio e sull’immaginario collettivo. Si tratta anzitutto di un’economia che opera su scala globale, opponendosi a qualsiasi forma di localizzazione in luoghi di produzione determinati, e di un’economia che è strettamente legata al mondo dell’estetica, perché il suo obiettivo è produrre beni destinati al piacere o meglio al “godimento” del consumatore, proprio come avviene per gli oggetti artistici. C’è dunque un’economia finzionale e c’è un capitalismo dell’immaginario – spiega Carmagnola –, una capitalizzazione, una messa-a-profitto della capacità di finzione degli esseri umani. Da questo stato di cose deriva una constatazione: l’estetica e l’economia si coappartengono, si rispecchiano l’una con l’altra. L’economia diventa estetica come economia dei beni simbolici e l’estetica diventa a sua volta economica, liberandosi del mito della propria libertà. La critica dell’economia della conoscenza, la critica dell’economia dei beni simbolici e la teoria critica della comunicazione costituiscono dunque – prosegue Carmagnola – il necessario terreno di confronto per l’estetica, la mappa di riferimento di una disciplina la cui autonomia è oggi rimessa in discussione.
La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio alle ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sullo stesso sito, da cui potrà essere scaricata gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell’accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005).