L’avvio di una fase di sperimentazione per valutare l’efficacia e l’efficienza delle gestioni associate delle funzioni comunali e la presentazione dei criteri del prossimo bando per il sostegno alle Unioni.
Sono i temi al centro della riunione, questa mattina in Regione, dell’assessore al Bilancio e riordino territoriale Emma Petitti e del Segretario generale dell’Anci Gianni Melloni con i rappresentanti delle 44 Unioni dell’Emilia-Romagna.
“Vogliamo puntare sempre più su standard di qualità per premiare e rispondere alle richieste di una realtà molto vivace, che riguarda i 289 Comuni che si sono organizzati in Unioni”, ha sottolineato Petitti. “Dopo l’approvazione nel luglio scorso del nuovo Programma triennale di riordino territoriale (Prt 2015-2017) la collaborazione con il territorio per noi è strategica per andare avanti nella proposta di riordino e arrivare ad un modello sempre più alto e completo”.
In particolare, nel corso del 2016 sarà avviata una sperimentazione per individuare criteri e modalità di assegnazione delle risorse regionali e statali, che premieranno le Unioni più efficienti e saranno applicati a partire dal 2017. Il monitoraggio riguarderà l’insieme delle Unioni e sarà realizzato nell’ambito del gruppo di lavoro costituito da Regione, Anci, Uncem e Legautonomie.
Le Unioni in Emilia-Romagna
I 289 Comuni, organizzati nelle 44 Unioni dell’Emilia-Romagna, raggruppano il 58,91% della popolazione e occupano l’86,53% del territorio.
Dei 45 Comuni non in Unioni, 7 sono i capoluogo di provincia.
Tra le funzioni comunali gestite fino ad oggi in forma associata (e finanziate dalla Regione), la maggior parte riguarda i sistemi informatici, i servizi di protezione civile, gli sportelli unici per le imprese, i servizi sociali e la Polizia municipale.
I dati e le informazioni sono pubblicate sul portale “Autonomie” del sito della Regione.