Le infrastrutture e la competitività del territorio sono state al centro dell’incontro promosso da Confimi Emilia che si è tenuto questo pomeriggio nella sede modenese dell’associazione con la partecipazione dell’assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture Raffaele Donini, del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, di Giovanni Gorzanelli, presidente di Confimi Emilia,di Armando Cafiero, direttore generale di Confindustria Ceramica, di Francesco Deiana, presidente di Confimi Innovazione.
«L’Emilia-Romagna è tra le regioni che più stanno trainando l’economia italiana – ha ricordato il presidente Gorzanelli – ma soffre di un gap infrastrutturale. La Sassuolo Campogalliano è ancora in alto mare, nonostante sia stata approvata dal CIPE già nel 2010; l’Autostrada Regionale Cispadana è in ballo da lustri e da mesi si attende la decisione del Consiglio dei ministri. La banda ultralarga, strumento essenziale per le imprese e per la vita civile, è ancora diffusa a macchia di leopardo. Problematico anche lo stato della rete ferroviaria locale, sulla quale la Regione ha programmato interventi per cercare di superare un ritardo storico che tuttora penalizza eccessivamente la mobilità all’interno dell’area. Il quadro d’insieme è dunque costellato da criticità. Nonostante questi handicap, l’economia regionale è tra le più forti d’Europa. Quali chance di sviluppo di qualità e sostenibile potremmo cogliere se potessimo giocare ad armi pari con i nostri competitori?»
«Le infrastrutture per la comunicazione sono decisive nello sviluppo e per la sua qualità» ha sottolineato Francesco Deiana, presidente di Confimi Innovazione.
L’informatica pervade ogni aspetto della vita quotidiana e della produzione, le idee si muovono ancora più freneticamente delle persone e delle merci. Ogni comparto è pervaso dalla presenza di sempre nuovi strumenti informatizzati, dalla robotica ai droni all’uso dei satellite alle funzioni utilizzabili con tablet e smartphone.
«La consapevolezza dell’importanza di autostrade informatiche è ben sedimentata – ha rimarcato Deiana –, ma l’Italia e l’Emilia-Romagna, nonostante l’impegno di quest’ultima, non sono ancora al passo. La rapidità delle trasformazioni che si registra in questo campo è tale per cui il recupero delle posizioni è sempre più faticoso. In Emilia-Romagna – ha concluso – la banda ultralarga copre ancora solo un terzo della popolazione. Il Governo aveva dichiarato il proprio impegno e sembrava in dirittura d’arrivo un decreto, ma per ora non se ne vedono tracce. Occorre intervenire con maggiore rapidità»