Una “buona e collaborativa risposta degli uffici coinvolti”, i tributi e le sanzioni amministrative come istanze più ricorrenti, seguite dai trasporti, con alcune criticità in particolare per l’accesso alla Zona a traffico limitato da parte delle persone disabili: sono questi gli aspetti più significativi della relazione sulla difesa civica riguardanti il Comune di Bologna, che il Difensore civico regionale, Gianluca Gardini, che con l’amministrazione del Comune capoluogo opera in regime di convenzione, ha presentato questa mattina alla I Commissione del Comune di Bologna, presieduta da Daniele Carella, con anche la presenza della presidente del Consiglio comunale, Simona Lembi.
Dopo il primo anno di convenzionamento, quindi tra settembre 2014 e agosto 2015, la figura di garanzia dell’Assemblea legislativa ha fatto il punto sulle istanze presentate dai cittadini bolognesi in merito all’operato degli uffici comunali e delle società controllate dal Comune, da Hera a Tper: la materia dei tributi e quella delle sanzioni amministrative è la più ricorrente nelle lamentele dei cittadini (circa il 30% delle istanze), seguita dai servizi pubblici locali, in particolare i trasporti, e dalle richieste di accesso agli atti a fronte del diniego degli uffici.
In generale, il Difensore civico ha rilevato una buona e collaborativa risposta degli uffici coinvolti dall’intervento della difesa civica. Infatti, in quasi il 50% dei casi le tesi del Difensore civico vengono accolte dagli uffici, in circa il 25% dei casi le istanze dei cittadini risultano infondate o abbandonate dai cittadini stessi, mentre solo in una percentuale minima (meno del 5%) gli uffici competenti non collaborano con il Difensore.
Alcune istanze particolarmente significative nel primo anno di convenzionamento hanno riguardato l’accesso in auto alla Ztl da parte delle persone con disabilità, che sono costrette ad informare i diversi Comuni con tempistiche e metodologie differenziate (quindi in un quadro di regole complesso e disomogeneo), e le cadute su strada per buche o insidie occulte, sulla cui responsabilità si sono riscontrati approcci giuridici difformi tra gli uffici comunali competenti e il Difensore civico.