Unimore – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia consolida ulteriormente i brillanti risultati conseguiti negli ultimi dieci anni sul fronte immatricolazioni ed iscrizioni, mettendo a segno un ulteriore significativo avanzamento.
Alla data del 30 novembre, quando mancavano ancora tre settimane alla scadenza (21 dicembre) concessa alle matricole per iscriversi ai corsi di laurea magistrale e per iscriversi con la penalità della mora ai corsi di laurea triennale o magistrale a ciclo unico dell’anno accademico 2015/2016, Unimore poteva già contare su 6.192 immatricolazioni che – nel raffronto con i dati presi alla stessa data dell’anno scorso – equivalgono ad un incremento in termini assoluti di 718 matricole, corrispondenti ad un + 13,12%.
“Il dato, raccolto in un contesto che vede il sistema universitario italiano in forte difficoltà per la continua perdita di iscritti, corsi e docenti,” sottolinea il Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano “conferma la capacità del nostro Ateneo di sapere andare in controtendenza. Da dieci anni a questa parte, assistiamo ad una crescita costante di immatricolati ed iscritti, equilibrata sul piano delle potenzialità di assorbimento delle nostre strutture e sostenuta peraltro da confortanti elementi riguardo agli sbocchi professionali dei nostri laureati, tra i meglio pagati in Italia e con elevati indici di occupabilità. Se devo distribuire meriti per questo successo credo vadano equamente assegnati alla validità di un corpo docente che ha saputo costruire un’offerta didattica coerente ed armonica con le vocazioni e le caratteristiche socio-economiche del territorio e, in generale, al personale dell’Ateneo che è stato in grado di accompagnare le trasformazioni di questi anni elevando la qualità dei servizi rivolti agli studenti”.
A parità di offerta formativa, considerando la novità quest’anno del corso di laurea interateneo in Scienze e Tecniche Psicologiche proposto insieme all’Università degli Studi di Parma e che al suo esordio ha fatto registrare l’immatricolazione di 291 ragazze e ragazzi, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha messo a segno una crescita netta di 427 matricole, pari ad un + 7,80%.
1.1 L’INCREMENTO PER SEDE: particolarmente sostenuto a Reggio Emilia (+ 29,00)
Il balzo, per effetto del nuovo corso di laurea, è stato particolarmente sostenuto per la sede di Reggio Emilia, dove tra l’anno scorso e quest’anno si è passati da 1.841 matricole a 2.375 (+ 534, + 29,00%, che a parità di offerta escludendo Scienze e Tecniche Psicologiche significa + 243 matricole, + 13,20%), ma anche il polo universitario di Modena, nonostante l’invarianza della offerta formativa, è avanzato significativamente da 3.633 a 3.817 (+ 184, + 5,06%).
1.2 L’INCREMENTO PER TIPOLOGIA DI CORSO: trascinato soprattutto dalle lauree magistrali ( + 25,09%)
Distinguendo per tipologia di corsi di laurea appare subito evidente che ad esercitare una decisa spinta di attrazione verso Unimore sono in particolare i corsi di laurea magistrale (biennali) che, sebbene ancora non definitivi, evidenziano un deciso aumento (+ 221 in termini assoluti) del + 25,09%. Ma, vanno bene, anche i corsi di laurea triennali (+ 540, di cui 291 per Scienze e Tecniche Psicologiche) con un + 13,66%. In flessione i corsi di laurea a ciclo unico (- 43 in termini assoluti), che mostrano un regresso del – 6,74%.
1.3 A CHI SONO ANDATE LE PREFERENZE DEI NEODIPLOMATI (+ 11,11%)
Le matricole iscritte per la prima volta al Sistema Universitario (SU), ovvero i neodiplomati che hanno scelto di continuare gli studi (4.401) e che hanno accesso solo alle lauree triennali ed alle magistrali a ciclo unico, rappresentano il 71,08% del totale delle matricole. Rispetto all’ano scorso (4.051) il loro numero è salito di 350 unità (209 quelle iscritte a Scienze Tecniche Psicologiche), equivalente ad un + 11,11%.
Escludendo gli iscritti al primo anno dei corsi di laurea magistrale (biennali), suscettibili ancora di forti variazioni per la scadenza differita concessa ai laureati di primo livello che vogliono proseguire la propria formazione, le matricole primo anno dei corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico (44 su 76 corsi che compongono l’offerta Unimore), al lordo di trasferimenti e passaggi di corso, sono 5.090 (+ 10,82%, + 497 rispetto all’anno precedente).
A trascinare questo incremento sono stati soprattutto i corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico istituiti presso il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane (DESU) di Reggio Emilia che, avvalendosi dell’ampliamento della sua offerta formativa grazie al corso in Scienze Tecniche Psicologiche, ha più che raddoppiato gli iscritti al primo anno (827 rispetto a 393) facendo segnare un + 110,43%. Note molto positive, però, anche le iscrizioni primo anno dei corsi di laurea triennale del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (DSMI) di Reggio Emilia (+ 18,38%), per le triennali del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche di Modena (+ 17,75%), per i corsi triennali attivati presso il Dipartimento di Scienze della Vita di Modena (+ 14,88%), che comprende anche l’ex Agraria di Reggio Emilia, e per le triennali del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” (DIEF) con + 13,99%. Segno più anche per le lauree triennali del Dipartimento di Fisica, Informatica e Matematica di Modena (+ 7,26%), del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Modena (+ 4,14%), del Dipartimento di Economia Marco Biagi di Modena (+ 2,97%) e del Dipartimento di Comunicazione ed Economia di Reggio Emilia (+ 2,70%). Negativo solo l’andamento delle iscrizioni primo anno riguardanti i corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico del Dipartimento di Giurisprudenza di Modena (- 30,32%) e per i corsi triennali e magistrale a ciclo unico, conseguenza anche della riduzione di posti disponibili assegnati dal MIUR su questi corsi tutti quanti ad accesso programmato, della Facoltà di Medicina e Chirurgia (- 14,88%) di Modena, presente con 5 corsi nell’area della riabilitazione a Reggio Emilia.
“Il generale calo di immatricolazioni in sede nazionale” spiega il prof. Marco Sola, Delegato del Rettore per la Didattica “è un risultato di due realtà contrapposte: da un parte ci sono atenei in forte crisi di ingressi e dall’altra atenei in forte crescita. E’ un dato interessante che ci dice che è in atto un fenomeno nuovo per il nostro paese, cioè che il bacino di utenza delle università non è più solamente territoriale, ma un numero sempre maggiore di studenti si iscrivono ad un ateneo scegliendo quello che offre loro più opportunità di formazione nella disciplina scelta e sbocchi lavorativi. Evidentemente UNIMORE è tra questi, con un andamento positivo che si protrae da anni. I motivi sono stati evidenziati dal rettore. Posso solo aggiungere che questa crescita dimensionale deve essere sostenuta da un costante aumento della qualità delle azioni che UNIMORE dedica a formazione e ricerca. Queste azioni sono costituite da procedure, che UNIMORE sta mettendo a punto secondo i criteri di assicurazione della qualità, ma soprattutto sono il frutto del lavoro di persone che l’Ateneo dovrà porre sempre di più nelle condizioni di operare al meglio e reclutare e valorizzare esclusivamente in base al merito. Questo deve essere il nostro impegno, per contribuire a far risalire il nostro Paese dalle ultime posizioni in Europa per percentuale di laureati nella popolazione attiva”.
1.4 ANDAMENTO DELLE ISCRIZIONI NEGLI ULTIMI 9 ANNI (+ 9,65%): cresce soprattutto Reggio Emilia (+ 35,37%). L’effetto principalmente dovuto alla impennata generalizzata, nonostante il taglio complessivo di 15 corsi di laurea, dei corsi di laurea magistrale sia biennali (+ 34,43%) che a ciclo unico (+ 28,83%)
Ancora troppo provvisorio, invece, il dato delle iscrizioni per poter fare analisi attendibili, ma guardando il sostenuto andamento delle immatricolazioni tutto lascia prevedere che sarà superato il numero di iscritti definitivi dell’anno accademico 2014/2015.
Facendo un’analisi retrospettiva che consenta di cogliere lo stato di salute, almeno dal punto di vista della sua popolazione studentesca, di Unimore si osserva che negli ultimi 9 anni, ovvero a partire dall’anno accademico 2006/2007, gli iscritti totali sono passati da 18.558 a 20.351 registrati nell’anno accademico 2014/2015. L’incremento è stato, dunque, di + 1.790 studenti (+ 9,65%).
Anche in questo caso, la differenza l’ha fatta soprattutto la sede di Reggio Emilia, cresciuta di oltre un terzo, poiché si è passati da 4.917 iscritti (2006/2007) a 6.656 iscritti (2014/2015), equivalenti a + 1.739 unità (+ 35,37%). Stabile, invece, la sede di Modena che nello stesso periodo ha fatto registrare un modesto + 51 iscritti (+ 0,37%), passando da 13.641 iscritti a 13.692.
La diversa performance ottenuta dai due poli universitari trova spiegazione nel fatto che in questo stesso periodo la scure della eliminazione e/o accorpamenti di corsi di laurea ha inciso prevalentemente su Modena, che in questi nove anni ha visto ridurre la sua offerta formativa da 67 corsi di laurea a 55, mentre a Reggio Emilia la forzata rinuncia è stata di 3 corsi di laurea, da 23 a 20.
Complessivamente in 9 anni, tra il 2006/2007 ed il 2014/2015, a Unimore sono stati persi 15 corsi di laurea, da 90 a 75, e nonostante ciò gli iscritti sono aumentati.
Guardando più analiticamente cosa possa avere inciso sul positivo risultato di Unimore, che rappresenta a suo modo un unicum nel panorama sia nazionale che regionale tra gli atenei cosiddetti generalisti, si nota che la sua performance è stata sostenuta unicamente dal prestigio dei suoi corsi di laurea magistrale: gli iscritti ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico sono passati, infatti, in nove anni da 2.980 a 3.839 (+ 859, + 28,83%), mentre gli iscritti ai corsi di laurea magistrale (biennali) sono saliti da 2.707 a 3.639 (+ 932, + 34,43%). Praticamente invariato, invece il numero degli iscritti ai corsi di laurea triennale: da 12.871 a 12.870 (- 1, – 0,01%).
1.5 ANDAMENTO DELLE ISCRIZIONI NEL NOVENNNIO 2006/2006 – 2014/2015 A LIVELLO DI DIPARTIMENTI: privilegiati gli indirizzi scientifico-tecnologici e l’insegnamento oltre alla comunicazione
Nel lungo periodo le maggiori impennate in termini di iscritti hanno interessato nell’ordine: il Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche – FIM di Modena (da 316 a 594, + 87,97%); il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane – DESU di Reggio Emilia (da 1.325 a 1.999, + 50,87%); il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria – DISMI di Reggio Emilia (da 741 a 1.015, + 36,98%); il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di Modena (da 2.305 a 3.009, + 30,54%); il Dipartimento di Comunicazione ed Economia – DCE di Reggio Emilia (da 2.042 a 2.641, + 29,33%). E in misura minore, ma ugualmente positiva, il Dipartimento di Scienze della Vita – DSV Modena/Reggio Emilia (da 1.778 a 1.959, + 10,18%) ed il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche di Modena (da 629 a 690, + 9,70%). Segno meno, invece, per: Dipartimento di Giurisprudenza di Modena (da 2.375 a 1.877, – 20,97%); Dipartimento di Economia Marco Biagi di Modena (da 3.059 a 2.744, – 10,30%), che ha risentito a partire dall’anno accademico 2011/2012 dell’introduzione del numero programmato di accessi ai propri corsi di laurea triennali; Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Modena (da 1.436 a 1.333, – 7,17%); Facoltà di Medicina e Chirurgia di Modena/Reggio Emilia (da 2.550 a 2.487, – 2,47%).
1.6 SEMPRE PIU’ CONTENUTA LA QUOTA DEGLI ISCRITTI FUORI CORSO (19,94%)
Contestualmente, sempre nel novennio 2006/2007-2014/2015, Unimore è riuscita nell’intento di migliorare un’altra anomalia negativa del sistema universitario italiano, contenendo dal 24,01% al 19,94% (- 4,07%) la quota di iscritti fuori corso, che si è ridotta dal 24,27% al 20,08% (- 4,19%) sulla sede di Modena e dal 23,27% al 19,67% (- 3,60%) sulla sede di Reggio Emilia.
1.7 IL RAPPORTO COI GIOVANI DEL TERRITORIO: saldo il legame e lo scambio di matricole tra le due province
Nell’arco di tempo che va dal 2006/2007 al 2015/2016 l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, poi, ha consolidato il rapporto coi giovani del territorio e migliorato il proprio appeal tra i neodiplomati tanto di Modena che di Reggio Emilia, rivelandosi come l’ateneo in grado di attrarre e soddisfare l’interesse della stragrande maggioranza di coloro che proseguono gli studi. In generale, i neodiplomati usciti dagli istituti superiori modenesi e reggiani ed immatricolatisi a Unimore sono passati da 3.391 a 3.876 (+ 14,30%). Se per i modenesi, a seguito della più lunga tradizione vantata dalla sede di Modena, l’incremento è stato contenuto nell’ordine del + 5,10%, passando da 2.377 matricole provenienti da scuole superiori della provincia che hanno scelto Unimore a 2.498, per i reggiani la scelta di privilegiare come sede di studio Unimore sta diventando una consuetudine sempre più radicata, tanto che dai 1.014 neodiplomati immatricolatisi nel 2006/2007 si è arrivati quest’anno a registrarne 1.378, con un aumento del + 35,90%, che allinea sostanzialmente il dato di penetrazione Unimore tra i neodiplomati reggiani (43%) a quello che l’ateneo ha tra i neodiplomati modenesi (48%), poiché nell’ultimo anno Reggio Emilia ha sfornato circa 3.200 diplomati e Modena circa 5.150.
Altro dato interessante che conferma il legame instauratosi a livello universitario tra Modena e Reggio Emilia è che il saldo dello scambio tra matricole modenesi e reggiane è sostanzialmente in pareggio: quest’anno, infatti, 690 dei 2.498 neodiplomati modenesi immatricolatisi a Unimore hanno scelto di seguire corsi di laurea a Reggio Emilia e, per contro, 654 neodiplomati reggiani dei 1.378 immatricolatisi a Unimore hanno optato per frequentare corsi di studio a Modena.
Di seguito la tabella che mostra la distribuzione per tipologia di corsi di laurea e per sede degli studenti immatricolatisi a Unimore usciti da Istituti superiori modenesi e/o reggiani
“Dalla analisi delle immatricolazioni e iscrizioni all’ateneo” conclude il Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano ”traiamo spunti molto positivi che confermano a pieno le numerose scelte di politica universitaria che abbiamo fatto in questi anni, comprese alcune dolorose decisioni che alla lunga non hanno condizionato negativamente le nostre performance. Credo vada sottolineato, in particolare, che Unimore sia stata in grado di arrestare l’emorragia di iscritti che ha colpito il sistema universitario italiano e lo ha fatto in un contesto certamente non più facile di quello che invece ha penalizzato altri. Questo accresce ancora di più i nostri meriti e quelli del territorio, un territorio che ha rispettato la nostra autonomia ed ha saputo accompagnarci in questo processo di crescita, ben comprendendo che l’università può e deve giocare un ruolo strategico ai fini del suo sviluppo”.