Nell’area dell’ex Amcm a Modena saranno incrementate, rispetto alle previsioni, le funzioni pubbliche con una maggiore connotazione dello spazio come “luogo della cultura” e con l’inserimento di una palestra per le scuole Sigonio e per la città; verrà cambiata, invece, la morfologia degli edifici con l’eliminazione della torre e una riduzione di circa il 20 per cento del numero di alloggi, mentre si porrà maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale con la realizzazione di una piazza verde e il superamento dell’ipotesi del parcheggio interrato. Lo ha annunciato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli intervenendo in Consiglio comunale oggi, giovedì 29 ottobre, nel dibattito sui due ordini del giorno sul recupero dell’Amcm presentati da Forza Italia e dal Pd.
Il sindaco ne ha approfittato per fare il punto sull’iter del piano urbanistico dell’area adottato dal Consiglio comunale nel 2013, che non ha ancora concluso il suo percorso per la mancanza del parere della Soprintendenza, e ha annunciato le scelte che la giunta intende compiere per “tenere conto delle osservazioni raccolte e nell’ottica degli indirizzi del prossimo Psc”.
Muzzarelli ha spiegato che la Soprintendenza è rimasta in attesa dell’esito del ricorso amministrativo promosso da Italia Nostra presso il ministero dei Beni culturali sulla decisione di non sottoporre a vincolo l’area del cinema, l’autorimessa e l’ampliamento della palazzina che si affaccia su viale Sigonio, edifici quest’ultimi demoliti da diversi anni. “Quel ricorso è stato respinto proprio in questi giorni – ha affermato Muzzarelli – e ora siamo in attesa del parere, che auspichiamo possa pervenire in tempi brevi e in termini favorevoli al Piano, così da concludere l’iter entro il mese di dicembre”.
La conclusione dell’iter amministrativo consentirebbe di attuare gli interventi pubblici previsti, in particolare gli interventi sugli edifici ex Enel e Aem senza ricorrere a ulteriori procedure amministrative. “Ma, pur senza cambiare il senso generale dell’intervento, abbiamo intenzione di apportare ulteriori miglioramenti al Piano e la Giunta ha fornito agli uffici gli indirizzi per definire una variante da adottare in Consiglio a inizio 2016”.
Oltre alla nuova palestra (“la scelta di mantenere le scuole Sigonio in centro – ha spiegato il sindaco – è direttamente connessa con la nuova caratterizzazione dell’area Amcm e alla vivibilità del centro storico”), l’incremento delle funzioni pubbliche è soprattutto concentrato sugli aspetti culturali: si conferma l’ex Enel per le attività teatrali e i servizi per il teatro, mentre anche la palazzina Aem sarà destinata a funzioni culturali e laboratori per la formazione di figure professionali come attrezzisti, fonici, costumisti, ma anche per sostenere le nuove forme di teatro legate alle nuove tecnologie (dalla pixel art all’elettronica). “Su questo intervento – ha affermato Muzzarelli – abbiamo già avviato la richiesta di finanziamenti nazionali ed europei”.
Cambia la morfologia degli edifici e si elimina la torre: “Pur riconoscendo il valore identitario dell’elemento architettonico, la nuova Giunta – ha spiegato Muzzarelli – ritiene si debba far assumere un ruolo identitario ai fabbricati esistenti e alle loro funzioni pubbliche”. Vengono così confermate le palazzine residenziali, ma con un minor numero di alloggi (una riduzione attorno al 20 per cento rispetto ai 104 indicati) prevedendo l’inserimento di edilizia residenza sociale (ers) e di residenze collettive a supporto delle attività teatrali (foresteria, bed and breakfast).
Un dato caratterizzante della nuova Amcm sarà l’attenzione alla sostenibilità ambientale. “Le recenti riflessioni sulla mobilità e annessi servizi dovranno permeare il nuovo Piano”, ha spiegato il sindaco annunciando che si sta lavorando per l’eliminazione del parcheggio interrato (“avrebbe reso impermeabile uno spazio ampio del comparto”), mentre i parcheggi di pertinenza verranno collocati negli interrati dei fabbricati che verranno realizzati, così anche quelli delle superfici di vendita. Si conferma la presenza di un negozio alimentari di superficie inferiore a 1.500 metri quadri e di altre piccole attività di ristorazione nel fabbricato che oggi ospita il Teatro della Passioni. La previsione di verde verrà confermata e collocata al centro del Piano con “una piazza verde fruibile e aperta”, mentre i parcheggi pubblici saranno ricavati dalla risistemazione di via Pedretti e dell’area che oggi era prevista a verde. Nella variante verranno individuati gli spazi connessi alla mobilità dolce: dai posteggi che potranno essere dotati di sistemi di custodia e vigilanza, a altri servizi (riparazione, scambio, deposito).
Il cinema rimane nell’area attuale ma, ha spiegato Muzzarelli, verrà dato “maggiore respiro a questa funzione, allontanando dal fronte interno i nuovi edifici e creando quindi una accessibilità diretta dalla piazza verde”.
IL CONSIGLIO CHIEDE DI PROCEDERE AL RECUPERO
Approvata mozione del Pd che chiede di confermare il progetto da un punto di vista planivolumetrico ma di rivederlo su alcune aree dal punto di vista funzionale
Procedere con il progetto di recupero dell’area ex Amcm, confermandolo da un punto di vista planivolumetrico, ma, sulla base dei vincoli in essere e di quanto emerso dalla parte propositiva della città che ha partecipato al dibattito sul progetto, rivedendolo in alcune sue aree da un punto di vista funzionale.
È quanto chiede il Consiglio comunale di Modena attraverso l’approvazione, nella seduta di giovedì 29 ottobre, dell’ordine del giorno del Pd illustrato dal consigliere Diego Lenzini ed emendato su proposta di Per me Modena. Si sono espressi a favore Pd, Sel, Per me Modena e Futuro a sinistra, e contro M5s, FI e Ncd.
È stato invece respinto (con il voto a favore di M5s, FI e Ncd, contrario di Pd, Sel e Futuro a sinistra, e con l’astensione di Per me Modena) l’ordine del giorno sullo stesso tema presentato da Giuseppe Pellacani (FI) che chiedeva di “sospendere l’attuazione del progetto di recupero dell’area ex Amcm” e “di riaprire un tavolo di confronto, allargato a tutta la città, in particolare alle sue espressioni culturali, economiche e sociali, con l’obiettivo di definire un progetto realmente nuovo e funzionale ai bisogni dei cittadini e della città profondamente mutati rispetto agli anni in cui è stato elaborato il progetto”.
Il documento approvato chiede, in particolare, di valorizzare e ampliare la parte pubblica e culturale del progetto dell’area “mantenendo sempre un adeguato equilibrio tra quest’ultima, la parte commerciale e quella residenziale. La compresenza di giuste quote di funzioni pubbliche, residenziali, commerciali e terziarie – si legge – è, infatti, la miglior garanzia per una fruizione dell’area continuativa nel tempo e quindi per la sua vitalità”. La mozione chiede poi di fare quanto possibile per accelerare la realizzazione del nuovo Teatro delle Passioni nell’edificio ex Enel e la riqualificazione della palazzina ex Aem dando luce alla prima piazza coperta di Modena, “che auspichiamo abbia non solo funzione commerciale ma che al suo interno venga trovata anche una giusta dose di connotazione pubblica”. L’ordine del giorno, nella consapevolezza che il progetto nel suo complesso vedrà il suo pieno compimento tra diversi anni, chiede di tenere acceso il dibattito sulle aree non ancora realizzate, lasciare spazio a eventuali possibilità nuove non ancora considerate e a tenere informato il Consiglio su eventuali evoluzioni. In particolare, attraverso l’emendamento approvato di Per me Modena, si chiede di “prevedere la presentazione in commissione Seta del nuovo progetto entro i primi mesi dell’anno, tenendo presente che il 27 marzo è la Giornata mondiale del teatro”.
Il documento, inoltre, chiede di elaborare nel nuovo Psc un piano per la mobilità che renda superata la necessità dei parcheggi ora presenti nell’area, di sviluppare un progetto il più possibile sostenibile dal punto di vista economico-finanziario, di trovare e incentivare attività temporanee in edifici di cui non si prevede la riqualificazione in tempi rapidi per permettere all’area di avere nuova vita e di adoperarsi affinché l’area, in attesa che tutti i lavori siano portati a termine, sia comunque mantenuta pulita e decorosa.
IL DIBATTITO SUGLI ODG
Tra i temi degli interventi di Pd, M5s, FI e Per me Modena la necessità di una riprogettazione, le modalità di finanziamento, la manutenzione dell’area
Il Consiglio comunale di Modena ha approvato, nella seduta di giovedì 29 ottobre, l’ordine del giorno che chiede di procedere con il progetto di recupero dell’area ex Amcm, confermandolo da un punto di vista planivolumetrico ma rivedendolo in alcune sue aree da un punto di vista funzionale, sulla base dei vincoli in essere e di quanto emerso dalla parte propositiva della città che ha partecipato al dibattito sul progetto. A favore del documento hanno votato Pd, Sel, Per me Modena e Futuro a sinistra; contro M5s, FI e Ncd. L’Assemblea ha invece respinto (con il voto a favore di M5s, FI e Ncd, contrario di Pd, Sel e Futuro a sinistra, e l’astensione di Per me Modena) l’ordine del giorno sullo stesso tema presentato da Giuseppe Pellacani (FI)
Aprendo il dibattito per il Pd Diego Lenzini ha sottolineato l’importanza di avere “un masterplan che dia le indicazioni degli obiettivi di rigenerazione urbana e fornisca una base su cui lavorare. Perchè sappiamo bene che gli interventi si fanno quando c’è la possibilità, anche economica, e dobbiamo essere capaci di far evolvere i progetti sulla base delle necessità della città nel momento in cui si fa il lavoro”. Grazia Baracchi si è detta convinta che “la destinazione culturale avrà un buon riscontro sia per chi la frequenterà che per i cittadini. In attesa che i progetti siano realizzati chiedo di curare in modo particolare la manutenzione e la pulizia perché la zona, grazie a teatro, cinema e parcheggio, è già vissuta e quindi bisogna mantenere alta l’attenzione”. Paolo Trande ha affermato che “se il progetto che avevamo immaginato nel 2009, con il mix tra pubblico e privato, non è più praticabile, bisogna andare avanti, pensando a un progetto nuovo che sfrutti tutte le potenzialità dell’area e nella quale le parti pubbliche siano valorizzate e in sintonia con le esigenze della città”.
Osservando che l’area dell’ex Amcm “è in degrado da vent’anni e che la crisi edilizia rende difficile un intervento”, Adolfo Morandi (FI) ha affermato che “se il progetto esistente costa troppo, bisogna ripartire da zero con una nuova progettazione, come richiesto dall’ordine del giorno di Pellacani. Quello del Pd, propone invece di andare avanti con quanto è già stato pensato senza considerare che in quel progetto le strutture culturali si ripagano con la costruzione di palazzine. Una cosa che oggi non è più possibile”.
Anche Luca Fantoni (M5s) ha espresso dubbi sul finanziamento del progetto attraverso la vendita di alloggi: “Siamo sicuri che se venissero costruiti sarebbero venduti? A Modena abbiamo già migliaia di alloggi sfitti e invenduti, e la Manifattura ne è un esempio”. Su questo punto, quindi, “il progetto va rivisto”, ha affermato il consigliere che si è poi chiesto “come mai il Comune non abbia preso in considerazione altre vie di finanziamento, come per esempio i fondi europei. Una strada che invece dovrebbe essere esplorata”.
Secondo Marco Chincarini di Per me Modena Sull’ex Amcm “bisogna essere concreti: fare qualcosa e farlo presto per dare risposte ai cittadini. Il fatto che Ert sia diventato Teatro stabile ci permette di richiedere a Roma anche altri tipi di finanziamento. È un’occasione che dobbiamo utilizzare”.