A Bologna si lavora affinché “non ci siano più sgomberi con la forza”, ma non “non dipende solo dal Comune, ma anche da tutti gli altri attori”. Lo ha detto il sindaco Virginio Merola in un incontro stampa convocato a Palazzo d’Accursio dopo lo sgombero dell’ex sede Telecom in via Fioravanti, occupata da oltre 200 persone tra cui molti minori.
Secondo Merola “non c’è nessuna contraddizione tra ordine umano e ordine pubblico. Se le due cose non vanno insieme, è un fallimento che non ci riguarda”.
Lo sgombero è stato un’azione giudiziaria definita un “atto dovuto a tutela della legalità non come principio astratto, ma come unico modo per assicurare il rispetto dei diritti di tutti secondo legge”, come ha chiarito il procuratore reggente di Bologna Massimiliano Serpi.
Una precisazione ritenuta necessaria, evidentemente, dopo alcune prese di posizione assai critiche apparse sulla stampa.
Serpi ha poi espresso apprezzamento “per la professionalità dimostrata nella delicata fase dell’esecuzione del provvedimento giudiziario da parte delle forze di polizia”.