Inaug-condominio-solidaleE se ci fosse un modo di abitare diverso, basato sulle relazioni, dove i condomini stringono un patto di solidarietà che consiste per esempio nell’occuparsi a turno delle zone comuni o nell’aiutare le persone anziane dello stesso pianerottolo?

È quanto accade a Modena, nello stabile situato ai civici 58/60 di via Gottardi, dove ha preso vita il Condominio solidale, un progetto promosso dal Comune di Modena in collaborazione con Acer Emilia-Romagna che coinvolge anziani soli o parzialmente autosufficienti e famiglie solidali.

Il progetto ha visto prima la ristrutturazione da parte di Acer dell’edificio di proprietà del Comune vuoto da alcuni anni e, successivamente, l’individuazione delle famiglie e degli anziani destinatari dell’intervento coordinato dai Servizi sociali. Dopo l’estate famiglie e anziani si sono progressivamente trasferiti nel condominio e hanno iniziato la loro nuova vita insieme.

“Molti anziani soli, condomini che rischiano di essere la somma di più solitudini e famiglie che fanno fatica a pagare l’affitto ma con grande spirito di solidarietà: sono le premesse – ha spiegato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli intervenendo all’inaugurazione del Condominio solidale mercoledì 21 ottobre – da cui l’Amministrazione è partita per ripensare gli alloggi di via Gottardi attraverso una soluzione che privilegia le relazioni e un modello abitativo in cui ciascuno può aiutare gli altri”. “Questo condominio – ha sottolineato il vescovo monsignor Erio Castellucci prima di benedire l’edificio e i suoi abitanti – è un segno della solidarietà verso chi ha bisogno”.

All’inaugurazione erano presenti anche la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti, il presidente di Acer Andrea Casagrande e l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli che sottolinea come “nel condominio, un’esperienza particolarmente innovativa, vengono condivise le risorse personali in un’ottica di reciprocità e le fragilità, dovute a isolamento e senso di solitudine, possono divenire una risorsa grazie al tempo disponibile da dedicare agli altri. Sappiamo che intervenire sulle relazioni non è mai facile – continua l’assessora – ma le famiglie che abitano qui sono molto motivate e intenzionate a far funzionare al meglio questo modello di condominio in cui le persone si conoscono e si aiutano. Speriamo soprattutto che quest’esperienza funzioni da apripista per un tipo di welfare in grado di favorire la coesione e l’integrazione sociale”.

Gli appartamenti disponibili, all’interno del Condominio solidale sono in tutto 19 dei quali sette sono duplex (alloggio unico sdoppiato in due mini, con utenze in comune).

La gestione condominiale viene fatta in collaborazione con Acer che si occupa degli interventi di manutenzione a carico della proprietà, del servizio di vigilanza dello stabile, della gestione condominiale e della riscossione dei canoni. Tali canoni per gli anziani sono commisurati al reddito e partono da un minimo mensile di 50 euro per la fascia fino a 600 euro di reddito aumentando progressivamente in percentuali differenti in proporzione alla fascia di reddito. I canoni di locazione delle famiglie solidali sono, invece, calcolati sulla base dell’Accordo territoriale del Comune di Modena abbattendo i canoni previsti del 30% per le famiglie con due figli e del 40% per le famiglie con oltre due figli, a fronte degli impegni che sono chiamate ad assumersi nel condominio e che sono parte integrante della concessione in locazione.

 

CROCEVIA DI GENERAZIONI

Quattro i nuclei familiari, con numerosi bambini e ragazzi, che abitano ai civici 58/60 di via Gottardi insieme a una dozzina di anziani che conta sul loro aiuto

Nel Condominio solidale di via Gottardi abitano quattro nuclei familiari individuati nelle liste d’attesa di Agenzia Casa sulla base di diversi colloqui, e 12 persone in condizione di fragilità, di cui due coppie di anziani, otto persone anziane sole e una ragazza adulta.

Se le famiglie sono state scelte attraverso colloqui che ne hanno sondato la propensione e le motivazione a risiedere in un contesto particolare come il Condominio solidale, gli anziani hanno avuto accesso agli alloggi (miniappartamenti privi di barriere architettoniche e adatti a utenti disabili)  attraverso un bando dell’assessorato al Welfare del Comune, tramite cui saranno assegnati anche i sette alloggi ancora disponibili.

A risiedere nell’edificio di proprietà comunale sono dunque diversi anziani non completamente autosufficienti, ma comunque in grado di provvedere ai loro bisogni primari, la cui fragilità è soprattutto legata alla solitudine, alla mancata vicinanza di familiari o alla loro impossibilità ad occuparsene.

I vicini di casa sono invece nuclei familiari con due o anche quattro figli (complessivamente sono una dozzina e delle età più diverse i bambini e i ragazzi che abitano nel condominio) che per reddito rientrano nelle condizioni per poter accedere agli affitti concordati e che qui beneficeranno di affitti calmierati. Si tratta di tre famiglie italiane e una di origine marocchina, che è anche la più numerosa con nonna e quattro figli, di cui due universitari e due adolescenti, che vivono con mamma e papà. Tutte le “famiglie solidali” sono attive in modi diversi nel volontariato e intenzionate a collaborare. Hanno infatti deciso di mettersi in gioco aderendo a un patto di solidarietà che richiede di instaurare buoni rapporti tra vicini e di rendersi disponibili, ad esempio, a effettuare la pulizia dei luoghi comuni, piccole commissioni per gli anziani dello stesso pianerottolo, l’apertura e il riordino dei locali del pianoterra utilizzati per attività di socializzazione e a garantire, a rotazione, una presenza continuativa nel condominio per poter intervenire in eventuali situazioni di bisogno allertando con tempestività, qualora ce ne fosse bisogno, medici curanti e 118.

Oltre alle disponibilità delle famiglie residenti nello stabile, il progetto promosso dal Comune intende inoltre valorizzare gruppi e associazioni di volontariato presenti sul territorio che, attraverso la gestione degli spazi condominiali del Condominio solidale, possono organizzare attività in grado coinvolgere i residenti dell’edificio e dell’intero quartiere.

 

A SOSTEGNO DI ANZIANI FRAGILI

A Modena avviate da tempo altre esperienze per favorire la vita indipendente delle persone anziane e dei disabili adulti

Il Condominio solidale di via Gottardi amplia e sviluppa a Modena l’offerta di miniappartamenti per anziani fragili e disabili da parte dell’Amministrazione comunale. Il progetto nasce infatti sulla scia di altri, già avviati, che ugualmente vanno nella direzione di favorire la vita indipendente di anziani fragili e disabili adulti, come i mini alloggi del Condominio Il Glicine in via Anzio e con il condominio di via Belluno. “Le esperienze compiute – spiega l’assessora al Welfare del Comune di Modena Giuliana Urbelli – sono state positive e hanno permesso di migliorare l’integrazione sociale anche grazie all’attivazione di servizi di supporto innovativi, quali gli ‘spazi anziani’ e il ‘portierato sociale’, oltre allo sviluppo di reti di vicinato”.

Il servizio di mini appartamenti per anziani a rischio di non autosufficienza o non autosufficienti si inserisce nell’ambito della rete dei servizi assistenziali con l’obiettivo di sostenere la domiciliarità degli anziani e prevenire o ritardare la necessità dei percorsi di istituzionalizzazione dando la possibilità di restare nel proprio ambiente di vita con prestazioni accessorie di servizi assistenziali domiciliari, servizio mensa, servizi di lavanderia e di portierato sociale. Lo stesso servizio può offrire risposte assistenziali nel sostegno della vita indipendente di disabili adulti.

L’elemento di novità del Condominio solidale è la presenza delle “famiglie solidali”.