L’Italia è più competitiva anche grazie al Jobs Act. Le riforme strutturali del mercato del lavoro sono la forza trainante di un intenso miglioramento complessivo della competitività dell’economia in Italia, che sale alla posizione 43 (dalla 49) nella classifica sulla competitività del World Economic Forum. Lo ha reso noto Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, analizzando i dati del World Economic Forum. Alla crescita di competitività dell’economia italiana ha contributo anche un miglioramento della capacità d’innovazione, ma è stata la riforma del mercato del Lavoro a dare un miglioramento generale. Al contrario però, c’è da rilevare che il contesto macroeconomico in Italia scivola giù di 3 posti, a quota 111, frenato da un elevato debito pubblico. Molto lavoro c’è ancora da fare e sono necessari ulteriori miglioramenti sul mercato del lavoro, in particolare nelle aree del fisco e degli incentivi al lavoro, per una migliore correlazione tra retribuzioni e produttività , e su assunzioni e licenziamenti. Il Word Economic Forum indica inoltre come sia un’altra area di interesse in Italia il settore delle piccole e medie imprese: il punteggio del Paese per l’alta specializzazione delle sue aziende sale di un posto a quota 24.